Misurarsi con se stesse arrampicando e svuotare la mente seguendo il passo cadenzato del trekking. Ma anche essere più toniche e scattanti perché la montagna fa bene a tutto, corpo e mente. Lo sa bene Valentina che in montagna ci è nata e ci vive e che ama gli sport ad alta quota. La montagna una meta diversa dalle solite, insolita, ma molto amata. Forse poco femminile, se penso a quando andavo io a camminare con mia mamma mi ricordo di poche ragazze, forse perché non è abbastanza chic? Va bene smettiamo di divagare, un respiro profondo, immaginiamo di essere lassù con l’aria fresca che ci pizzica il viso e lasciamoci trasportare sulle vette da Valentina.
D’estate si va al mare lo sanno tutti… esclusi gli amanti della montagna, che preferiscono vagare tra i boschi e sentire il profumo degli aghi di pino. Solo a pensarci mi perdo tra le stradine di montagna che anche io amo. Tu pratichi trekking e arrampicata, come ti sei appassionata di queste due discipline?
Abitando in montagna, è abbastanza normale fare trekking. Fin da piccola, con i miei ho passato le domeniche a fare escursioni sulle montagne vicino a casa: cose tutto sommato semplici, ma che mi hanno fatto amare il camminare nei boschi. Poi, con un’amica, ho condiviso due estati sui sentieri delle Dolomiti. Si partiva all’alba e si era in quota prestissimo, a volte in tempo per la colazione.
L’arrampicata invece l’ho scoperta facendo un corso di alpinismo e mi è rimasta nel cuore. All’epoca avevo un ragazzo che faceva climbing, quindi mi facevo portare spesso e volentieri in parete. Poi con il ragazzo è finita, ma mi è rimasta la passione per l’arrampicata, anche se negli ultimi anni purtroppo riesco ad andarci davvero poco.
Camminare e perdersi nei panorami incantevoli della montagna. Questo è per me il trekking. In realtà è un’attività sportiva vera e propria. Come bisogna organizzarsi per andare a camminare e a cosa bisogna stare attenti.
Camminare in montagna è di sicuro una delle attività più semplici, ma non va sottovalutata. Anche per le escursioni meno impegnative, è essenziale avere delle scarpe adatte (ho visto gente sui sentieri con le ballerine: inutile dire che è una cosa stupida, per sé e per gli altri che ti devono venire a recuperare se succede qualcosa), uno zaino con acqua e qualcosa da mangiare, la crema solare e un cambio di vestiti, con una giacca a vento. Può sembrare esagerato, ma trovarsi su un sentiero intirizziti perché si è partiti con il sole e poi è cambiato il tempo è una delle cose più spiacevoli che possano capitare. Infine, non bisogna avere paura di tornare indietro: se si è troppo stanchi, meglio rinunciare.
Un’altra tua passione come ci dicevi è l’arrampicata o come mi dicevi sentire la roccia sotto le mani e arrivare in vetta. Come hai iniziato? Direttamente in parete o in una palestra?
La primissima lezione di climbing l’ho fatta sulla parete artificiale del Rock Master, la più importante competizione di arrampicata a livello mondiale che a sede a pochi km da casa. Lì ci hanno spiegato come fare i nodi e i primi rudimenti per muoversi in parete. Poi, dalla lezione successiva, subito in parete. Nella zona del Garda ci sono tantissime falesie che offrono vie per ogni livello, dalle più facili a quelle impossibili-per-voi-umani. Chi inizia ha l’enorme vantaggio di potersi subito sporcare le mani sulla roccia vera.
Quali sono i ricordi più belli che hai dell’arrampicata?
La prima via in falesia. Anche se davvero facile e breve, arrivare in cima alla via mi ha dato una soddisfazione incredibile! Poi il tramonto visto dalla parete: sarà che il punto di vista è completamente diverso dal solito, ma starsene appesi lassù e guardare il sole che cala dietro le cime e colora il lago in modo incredibile è una delle emozioni più forti che abbia mai provato.
Visto che abiti in montagna ne approfittiamo per scoprire qualche segreto e quali sono i percorsi da non perdere nella tua zona.
Qui mi scateno! Io abito a pochi km dal lago di Garda e dalle Dolomiti di Brenta: c’è solo l’imbarazzo della scelta.
In zona Garda, ci sono innumerevoli itinerari vista lago, più o meno difficili. Si parte dalla passeggiata sulla vecchia strada del Ponale, super spettacolare, alla salita agli oltre 2000 m del Monte Altissimo (dove vi consiglio di prendervi il tempo di fare due chiacchiere con Danny, il gestore. Un grande alpinista ma soprattutto una grande persona!). Poi non posso non citare il giro del lago di Tenno e la salita al rifugio San Pietro, ovvero le mie passeggiate abituali partendo direttamente da casa. In zona Adamello-Brenta, amo particolarmente la Val d’Ambiez, le salite verso i rifugi Alimonta e XII Apostoli, l’escursione ai laghi di San Giuliano.
Arrivare in vetta o in cima, camminando o arrampicando può essere una metafora per descrivere la nostra vita. Camminiamo e camminiamo per raggiungere i nostri obiettivi che sono proprio là in alto. Quali sono i benefici dell’arrampicata e del trekking a livello fisico e mentale?
A livello fisico, come ogni attività, aiuta a mantenersi in forma. Certo, dipende a che livello si pratica, ma anche facendo regolarmente delle semplici escursioni o salite si nota un tono muscolare più sodo, la resistenza che aumenta e, in generale, un senso di benessere. A livello mentale, il trekking aiuta a svuotare la mente: il suo ritmo cadenzato, passo dopo passo, porta proprio a liberarsi dai pensieri e a godere semplicemente di quello che si ha attorno. Nell’arrampicata, invece, è necessario concentrarsi sui movimenti della progressione, per trovare la via giusta per salire con meno difficoltà. È un continuo misurarsi con sé stessi e con la parete, una sfida a due che dà gran soddisfazione. Certo, sotto c’è sempre qualcuno che fa sicurezza ed è pronto a dare un consiglio indicando qualche appiglio, ma il grosso si gioca tra te e la roccia.
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