A quasi ventun anni Sofia Belingheri ha già ottenuto molte soddisfazioni dallo snowboard cross. Nonostante l’infortunio con la rottura di due crociati è riuscita a ripartire al meglio perché lei non si arrende mai. La sua fortuna? Non una, molte. Per 365 giorni l’anno, o quasi, pratica l’attività che ama, che le permette di viaggiare, di essere a contatto con la natura e di divertirsi con i suoi compagni di squadra. Nonostante le fatiche. Prima o poi spera di tornare in Spagna, ma senza tuta e tavola, alla scoperta di un luogo che l’ha conquistata.
Ciao Sofia, prima di tutto grazie di essere qui con noi di Vertige, soprattutto in questo periodo dell’anno che ti vede molto impegnata sulla neve. Nello snowboard cross di Sedrun, in Svizzera hai trionfato, seconda a Grasgehren nelle Coppe Europee. La vita di un atleta è dura? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Ciao Sara, grazie a te per l’intervista, ora sono a casa per qualche giorno prima di ripartire e riesco a risponderti tranquillamente.
Allora . . . No, la vita da atleta, solitamente, non è proprio così male, certo richiede tanti sacrifici, ma se sei fortunato può dare anche molte soddisfazioni. La mia, personalmente, è molto diversa da quella dei miei coetanei: non posso permettermi di uscire tutte le sere a far festa, al mattino devo essere in forma per allenarmi al meglio. Non sempre ne ho voglia, in realtà, questo capita quando devo costringermi a esercitarmi fisicamente, se invece si tratta di andare sulla neve non mi tiro mai indietro, quello è puro divertimento. E questo, è solo uno dei vantaggi! Perché sono appagata, sento di avere un obiettivo nella vita che molti alla mia età magari non hanno, posso fare tutti i giorni -o quasi- quello che amo, sono sempre a contatto con la natura, con persone fantastiche con cui mi diverto tantissimo e soprattutto viaggio molto.
Come ti sei avvicinata allo snowboard? A che età hai cominciato?
Mi sono avvicinata allo snowboard all’età di 7/8 anni, insieme ai miei fratelli, il mio primo maestro è stato mio padre che all’epoca insegnava snowboard. Vedendo lui e i “suoi” ragazzi mi è venuta la voglia di imparare.
A quanto tempo libero hai dovuto rinunciare per riuscire ad arrivare dove sei ora? E quante ore al giorno ti alleni?
Il mio allenamento varia in base al periodo dell’anno. In estate, solitamente, dedico un paio d’ore la mattina e un paio al pomeriggio alla preparazione fisica. Mentre quando andiamo in ghiacciaio, in autunno, iniziamo ad allenarci sulle piste dalla mattina, per passare il pomeriggio in palestra. Nel periodo di gare, invece, varia sempre.
Dal tuo Instagram s’intuisce che pratichi continuamente sport. Ma tolti scarponi e tuta, cosa indossi, come trascorri il tuo tempo libero?
Di tempo libero, ultimante, non ne ho molto tra gare e università. Sono una ragazza normale, mi piace uscire con gli amici, andare a farmi una passeggiata o a vedere un film al cinema.
Nella tua vita spesso viaggi, quale posto ti è piaciuto di più e in quale vorresti tornare …senza attrezzatura, ovviamente?
Un posto che mi è piaciuto tantissimo è nel sud della Spagna. Mi sono innamorata della Sierra Nevada. Durante quel viaggio, sono riuscita a visitare un po’ Granada e l’Alhambra, grazie a una giornata libera, e ci tornerei sicuramente volentieri per visitare tutto al meglio.
Prima di partire per una nuova gara, oltre a scarponi, tuta etc etc, cosa infili sempre in borsa? Un portafortuna, una macchina fotografica, un libro, mai senza cosa?
Nessun portafortuna, conoscendomi mi porterei dietro tutta la casa! Però mai senza il mio laptop! Fondamentale per passare il tempo mentre viaggiamo in furgone per ore e ore.
Un infortunio arriva all’improvviso e ti cambia la vita. Chi fa sport lo sa. L’adrenalina che corre dentro ti dice esci e allenati ma tu non puoi. Però arrivano può capitare. Qual è stata la parte più dura da sopportare?
La parte più dura di un infortunio non è il dolore di per sé, perché alla fine dopo poco quello passa, ma è la difficoltà che incontri in un secondo momento nel ritornare a praticare: quello che fino ad allora reputavi banale non lo è più. L’ho sperimentato sulla mia pelle con la rottura di due crociati. In quel momento l’unica paura è stata di dover smettere. Una sensazione difficile da digerire, ma alla fine ti fai forza e piano piano rincominci.
Snowboardcross cos’è come funziona e soprattutto lo potrebbe fare chiunque?
Lo snowboard cross è una specialità speed dello snowboard, il che vuol dire che chi va più veloce vince. Si corre in quattro o sei su una pista fatta di salti, gobbe e paraboliche, ci sono moltissimi sorpassi, è una delle cose più adrenaliniche che io abbia mai provato.
C’è un limite d’età per praticare snowboard cross? Oppure è uno sport, s’intende, non a livello agonistico che consiglieresti a chi è amante della neve e chi non lo è?
No, non esiste un limite d’età per praticare lo snowboard cross anche perché chiunque può entrare in una pista semplice e provare a cimentarsi, dipende più che altro dal livello che si possiede. Sicuramente un principiante non può lanciarsi subito in un circuito pensato per chi è già esperto: sarebbe come se uno che non ha mai nuotato si buttasse in mare aperto. Bisogna fare tutto per gradi.
Se volessimo praticare snowboard cross in Italia dove potremmo andare? Ci sono scuole, snowpark o altro? Quali i migliori?
Per poterlo praticare, io consiglio di affidarsi a un maestro. Purtroppo non ci sono moltissime piste al momento in Italia, se non ricordo male, ce n’è una a Livigno, una a Cervinia e una a Colere (BG) dove sono cresciuta io.
Dove possiamo seguire le tue imprese?
Potete seguirmi su facebook sulla pagina Sofia Belingheri, su instagram sofiabelingheri e snapchat bel.sof