Definirla una semplice ballerina sarebbe riduttivo, Claudia Cavalli è leggerezza, espressività e talvolta ironia. Le sue performance lasciano lo spettatore con gli occhi sgranati per l’energia che emana. Merito forse dei primi passi compiuti nella ginnastica artistica a soli tre anni, delle gare e dell’incontro con la danza, ma soprattutto della sua tenacia. Una passione trasformata in un lavoro. Fonda insieme a Vito Cassano la Compagnia di Danza Aerea Contemporanea Eleina D. che la porta in giro per i teatri, collabora con l’Accademia Kataklò per diverse rappresentazioni, dove insegna anche fusion. La sua specialità sono i tessuti e nello spettacolo Hell in the Cave impersonifica Ulisse, un personaggio dannato, molto dannato…
Ciao Claudia, prima di tutto grazie per aver accettato l’invito. La nostra Valentina mi ha parlato talmente bene di te che non ho resistito e sono andata a caccia di video su youtube. Di te confesso mi ha colpito l’espressività (a parte tutto i resto). Qual è il rapporto fra danza e recitazione?
Ciao a tutti! Innanzitutto Grazie a Valentina e Sara per questa bella opportunità, mi fa un piacere immenso. Grazie, anche per i complimenti!!!
La recitazione è un ingrediente fondamentale nella ricetta del Danzatore-Performer. Danzare è meraviglioso, farlo raccontando qualcosa, diventando persone, personaggi reali e di fantasia non ha prezzo. Mio padre mi ha trasmesso la passione per la musica e per i film, mia madre sempre incoraggiata e spronata a trovare la strada giusta, è la mia più grande sostenitrice/amica/fan. Il mix del DNA di mamma Sandra e babbo Pino, la mia primissima allenatrice di Ginnastica Artistica Paola Giacometti, i 5 anni di scuola Elementare C. Battisti di Lecco e capo fila zia Valentina Maestra Meravigliosa, guida che ha svegliato e nutrito la mia anima artistica: tutto questo ha acceso la fiamma, facendomi scegliere la strada verso il palcoscenico, strada che mi ha fatto incontrare persone, insegnanti, Maestri, Artisti dai quali ho potuto vedere, ammirare e “imparare” l’ importanza degli occhi, del viso, dell’espressione che hai, quando danzi, quando stai su un palcoscenico, quando stai davanti ad un pubblico.
Come sei arrivata alla Danza Acrobatica? Come sei riuscita a renderla così tua, le tue performance sembrano essere nate per te, abiti cuciti su misura. Sembra di vederti volare come una libellula. Quanta passione e quanto rigore ci metti, ogni volta?
Sin dall’età di 3 anni ho iniziato ginnastica artistica, vedevo mia sorella Patrizia farla e … così decisi di “imitarla”! Dai 5 anni ai 12 anni era più il tempo che camminavo con le mani che con i piedi, il flick era il mio cavallo di battaglia. Attrezzo preferito: corpo libero! A 15 un giudice di gara, al termine del mio esercizio mi chiamò a sé per farmi i complimenti: “È un piacere guardarti fare corpo libero, fai anche danza?…Dovresti!”. È così fu, iniziai al Centro Danza e Movimento di Lecco. A 16 anni lasciai la ginnastica per dedicarmi completamente a questa disciplina. A 18 anni poi passò il “famoso treno”, quelle occasioni che la vita ti presenta e se sei pronto sali su di esso e inizia il viaggio. Passai sei anni nella Compagnia Romana di Mvula Sungani, fu il mio imprinting nel modo della Danza, nel mondo del lavoro: dallo studio della danza da professionista, la sala prove, fare spettacolo, dall’imparare a stare su un qualsiasi palcoscenico di in una piazza, teatro, in televisione, in uno spazio off, in un sito archeologico o nella natura più pura, a come creare uno spettacolo, disegno luci, la scenografia, i costumi…In questa esperienza l’acrobatica è rimasta al mio fianco, diventando la mia peculiarità, arricchita dal lavoro di passo a due.
Terminato il periodo Romano inizia una prima collaborazione con KATAKLÒ Athletic Dance Theatre, che mi ha fatto incontrare Maria Agatiello, importantissimo anello di congiunzione tra me e la danza aerea. La ginnastica artistica ha agevolato moltissimo il lavoro aereo, soprattutto per la forza e la resistenza; il lavoro come danzatrice e l’esperienza mi hanno fatto maturare, con me è maturato il gesto e il mio stare “on stage”. “Crederci sempre, arrendersi MAI!”.
La tua giornata tipo tra allenamenti, alimentazioni e divertimento com’è organizzata?
La mia giornata tipo:
Sveglia ore 9:30, Super colazione al bar cappuccino, toast con marmellata e 1 spremuta d’arancia. Ore 11:00 inizia la sala prove, tenuta da Vito e me con i ragazzi della Compagnia. La sala prove è dal martedì al sabato dalla mattina fino alle 16:00, la domenica dalle 16:00 ad oltranza, lunedì day-off.
Seguiamo tre tipologie di “riscaldamento”:
- Lezione – warm-up a corpo libero: che parte da sdraiati lavorando al pavimento fino ad arrivare in piedi lavorando con l’aria. Potenziamento base (braccia, addome, glutei e gambe) mixando esercizi di Allenamento Funzionale con esercizi di sbarra a terra. Diagonali, piccole sequenze che al 90% verranno inserite nelle coreografie. 20 minuti di stretching attivo.
- Circuito – I Love Circuito!!! Nel nostro percorso abbiamo avuto la fortuna di incontrare Antonio Saccinto, dal quale abbiamo appreso e imparato non solo un nuovo approccio fisico, ma soprattutto un nuovo atteggiamento mentale, Funzionale! 10 stazioni, 1 minuto lavoro, 30 secondi riposo/cambio stazione. Resistenza, forza, dinamica, esplosività, flessibilità e coordinazione. 20 minuti di stretching attivo.
- Lezione di danza classica: 45 minuti di sbarra e 30 minuti di centro.
Il divertimento inizia ora, terminato il riscaldamento iniziano le prove. A seconda del periodo e delle richieste lavorative, si inizia a ripetere! I pomeriggi siamo impegnati con l’insegnamento della danza aerea. Abbiamo un totale di 100 allievi distribuiti in 6 centri differenti. E come da tradizione la Puglia ci regale bellissimi talenti!!!
Quando si guarda una grande artista esibirsi si pensa subito che non si potranno mai fare quelle cose. Noi lo sappiamo bene che non è così. Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare?
Prima di tutto tenere attivo il proprio corpo fa bene al cuore, alla mente e allo spirito! Avere dei sogni e rincorrerli è sano ed è un viaggio che vale la pena intraprendere! A seconda della meta che si vuole raggiungere si incontrano ostacoli, sorprese, soddisfazioni, sacrifici, dolori e gioie. Grazie all’insegnamento ho scoperto che “tutto è possibile!”. La curiosità è una qualità interessante, imparare ad usarla può rivelarsi utile. Informazione fondamentale che ho potuto apprendere, ed oggi mi sento di tramutare in consiglio, è che bisogna sempre avere le idee chiare sul traguardo da raggiungere restando curiosi di scoprire e imparare altro.
La tua specialità sono i tessuti, una danza acrobatica che ti ha permesso di conquistare un podio a Hong Kong. Orgoglio nazionale e un successo, soprattutto, per te. Quanto ci hai creduto nella gara?
Hong Kong è stata un’esperienza che ho vissuto per tre volte in tre modi diversi: come partecipante e vincitrice, come giudice e guest e come Coach di Antonella Lippolis. Un’esperienza che porterò per sempre nel Cuore.
La performance al tessuto con il quale ho vinto è nata “giocando” durante una sala prove. Tutto è partito dalla volontà di usare i tacchi per tutta la durata della performance, l’idea di costruire un personaggio ironico come quello della segretaria svampita su un simbolo di femminilità come la scarpa con tacco a spillo ha creato una strana combinazione, ovvero quella tra femminilità ed ironia che personalmente sono le doti che più apprezzo in una donna. Il vero lavoro sulla coreografia è stato fatto in previsione della partecipazione ad Hong Kong. Vito e io ci siamo chiusi nel nostro spazio per lavorare al pezzo, l’intuizione sul personaggio ed il supporto coreografico di Vito ha permesso di amalgamare e mettere in perfetto equilibrio l’aspetto interpretativo ed espressivo con le mie sperimentazioni coreografiche sul tessuto! Ho dovuto quindi intensificare gli allenamenti per aumentare la mia resistenza, ed assicurarmi lucidità durante la performance. Poi Hong Kong… wow! 15 ore di volo, il fuso orario e la splendida idea di non portare il mio tessuto. AGITAZIONEEEE!!! Che nella donna spesso si muta in nervosismo.
Ciliegina sulla torta è stata di condividere quest’avventura con i nostri amici e colleghi Maria Agatiello e Marco Zanotti.
Con Maria Agatiello avete creato uno show chiamato Women. Il tuo ruolo in questo show è quasi più maschile, fai da porteur, la prendi la lanci, la giri. Parlando di uomini cosa dicono quando scoprono che lavoro fai e vedono il tuo corpo così definito e muscoloso?
WOMEN nasce dalla collaborazione tra Vito Cassano, Maria Agatiello, Marco Zanotti e Claudia Cavalli. Dopo tante collaborazioni per eventi, finalmente abbiamo avuto la possibilità di uno spettacolo teatrale completamente “nostro”. Abbiamo debuttato ad ottobre del 2014 al Teatro Poliziano di Montepulciano e in versione ridotta allo STRAFestival 2015 nel Castello Sforzesco di Milano.
Nella mia carriera di danzatrice ho avuto più partner donne che uomini, con Maria Agatiello abbiamo trovato un feeling particolare che permette un lavoro in perfetta armonia. Definire il mio ruolo di porteur più maschile è sempre stato per me offensivo, in quanto ritengo che la donna non debba necessariamente rappresentare lo stereotipo di delicatezza, fragilità ed eleganza ma possa anche mostrare forza e determinazione, aspetti fondamentali del gentil sesso. Non mi ritengo quindi una donna che fa l’uomo ma una donna molto forte. Merito di Mvula Sungani che mi ha insegnato la tecnica di porter con la regola fondamentale di non dimenticare MAI a quale genere appartengo, quindi non perdere la mia femminilità. Il mio corpo grazie alla combinazione dei geni di mamma e papà associati alla ginnastica artistica non è mai stato esile ma piuttosto muscoloso, in più con il lavoro di passo a due ho potenziato i muscoli, e con la danza ho mantenuto la morbidezza e l’elasticità.
Come è nata la Compagnia di Danza Aerea Contemporanea Eleina D? Quali difficoltà avete affrontato e quali successi offre a te e Vito Cassano questa esperienza?
Eleina D. per me è nata il 27 aprile 2011, per l’urgenza di raccontare, tenere in vita, dal bisogno di esternare per non esplodere e dall’esigenza di cercare, provare e trovare un nostro linguaggio artistico performativo.
Le difficoltà che incontriamo nella realizzazione di un progetto come Eleina D., sono le stesse difficoltà che incontrano tutte le compagnie che circuitano o provano a circuitare nei teatri italiani a partire dall’aspetto produzione, (laddove ci fossero i fondi per pagare una sala prove), troppo poco remunerativa per gli artisti coinvolti nella fase di creazione. Principalmente la danza in teatro ha perso una grossissima fetta di pubblico negli ultimi anni, motivo per cui la circuitazione soprattutto per le realtà più giovani è davvero molto difficile.
Nonostante le evidenti problematiche relative al sistema teatro nel settore danza, abbiamo visto crescere negli ultimi due anni il seguito e l’interesse di pubblico e allievi. Questo ha fatto parallelamente crescere in noi consapevolezza e fiducia nel progetto.
Abbiamo il dovere o speranza di credere in questo sistema culturale e che il settore dello spettacolo dal vivo possa rivalutarsi e crescere. La soddisfazione più grande che questa esperienza ci sta regalando, è poter veder vivere in altri corpi il tuo pensiero creativo e dinamico, attraverso sguardi e respiri diversi tra loro ispirati dallo stesso credo.
Ti sei trasferita in Puglia per lavoro. e per amore. L’accoglienza si è trasformata nella partecipazione a un bellissimo progetto Hell in the Cave? Potevi aspettarti un benvenuto migliore?
Il secondo giorno che mi sono trasferita a Castellana Grotte, alle ore 16:00 siamo andati alle prove di HELL IN THE CAVE con Giusy Frallonardo e Marcello Prayer, è stato pazzesco! Appena arrivata, il tempo di presentarmi a tutti ed ero già in mezzo a loro in un flusso di coscienza fisico, in sottofondo i versi di Pier delle Vigne. Non potevo sperare in un’accoglienza migliore. Da li è stato un crescendo di emozioni fino al debutto, che continua ancora oggi. Il risultato sono tante emozioni vissute in un posto magico.
Nel tuo spettacolo Hell in the Cave interpreti un uomo, dannato e tranquillo, che pur dovendo dimenarsi dalle fiamme resta impassibile anche a otto metri di altezza. Quanto impegno e ore di allenamento hai dovuto impiegare per fondere la teatralità del gesto con il movimento fisico? Una ha prevalso sul’ altra?
Il ruolo di Ulisse è stata una delle più belle “occasioni colte” della mia vita. Ho la possibilità di performare con il tessuto aereo a 60 metri sotto terra e la responsabilità di impersonificare Ulisse nell’Inferno Dantesco. Uno spettacolo in un continuo working progress. La prima versione che debuttò nel marzo 2011 aveva una sequenza tecnica costruita sulle terzine e un utilizzo molto moderato della voce da parte mia. Quando abbiamo ri-debuttato nel 2014, Ulisse era imprigionato tra quattro fiamme, due tessuti, quattro lembi, in collaborazione con due dannati a terra. Una bellissima sfida, ancora aperta “CI RIUSCIREMO!!!”. Questa sfida ha spostato il focus della performance verso il personaggio facendo nascere l’esigenza dell’utilizzo della voce. Attualmente Ulisse appare agli spettatori avvolto nelle fiamme in un volo a 10 metri. L’importanza dell’interpretazione e dell’entrare in voce prevale sulla performance complessiva, una sequenza “macro-strutturata” lascia spazio ad improvvisazione interpretativa e con il lavoro sul e con il tessuto.
Puoi svelarci qualcosa sui tuoi progetti futuri?
“I’ M SO CONFUSED” è la nuova produzione della Compagnia Eleina D., coreografie Vito Cassano, Danzatori: Claudia Cavalli, Marco Curci, Erica Di Carlo, Francesco Lacatena, Alessia Lenoci, Antonella Lippolis, Grazia Micoli, Roberto Vitelli, Claudio Vitale. A luglio debutteremo in Prima Nazionale a Roma con ” Les Carneval des Animaux” e Vito ha già le idee chiare per la produzione 2017 ” L’Hotel”- danzando W. Shakespear.
HELL IN THE CAVE è in calendario fino a Dicembre, da Luglio tutti i sabati! Vi aspettiamo nelle Grotte di Castellana!
Infine nell’ultima parte di luglio, primi di agosto tornerò in Brasile con Kataklò Athletic Dance Theatre con lo spettacolo “PLAY“.
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Compagnia Eleina D. ha anche la pagina dove potete mettere MI PIACE!!!
Instagram: BRICICLA (Claudia Cavalli) – eleina.d (Compagnia Eleina D.)