Vi presento Elisa, classe ’86, ciclista e mamma. Il suo sorriso sbarazzino e la sua grinta sono contagiosi! Elisa corre sulle bici a scatto fisso per il team Dafne Fixed. Con queste bici non si può frenare: puoi solo andare avanti e fare strada. Ed Elisa ne ha fatta tanta!
Ciao Elisa grazie per averci dedicato il tuo tempo. Raccontaci meglio chi sei, qual è il tuo sport e da quando lo hai iniziato
Sono una ciclista e ho iniziato a correre 19 anni fa, nella categoria giovanissimi. Ho cominciato con le corse in pista, poi ho avuto l’occasione di entrare a far parte del team Dafne Fixed e lì mi sono innamorata dello scatto fisso: vento in faccia e corsa senza freni!
Fai parte di una squadra composta prevalentemente da maschi. È un mondo difficile per le donne, quello del ciclismo?
Si, nella mia squadra i maschi prevalgono, ma è così in tutto il ciclismo. Nonostante questo non è uno sport “maschilista”, noi donne siamo ben accette e coccolate.
Perché pensi che poche donne pratichino ciclismo?
Forse quello che spaventa di più è il fatto che si tratti di uno sport molto faticoso, ma un lato positivo dell’essere in poche c’è: i ciclisti maschi conoscono la fatica che sta dietro a questa disciplina e ti coccolano sempre. Ricordo che quando correvo nella categoria giovanissimi, dove maschi e femmine sono assieme, per noi ragazze c’era sempre un applauso in più!
Come hai conosciuto questo sport?
Il ciclismo scorre nelle mie vene, è un “vizio” di famiglia: mio nonno era un professionista e anche mio papà è corridore. È con lui che ho iniziato ad appassionarmi: ogni volta che papà tornava da una corsa o da un semplice allenamento mi trasmetteva carica e grinta a volontà… così iniziai a volerlo seguire ovunque!
Sei anche mamma, ma riesci a conciliare tutto. Qual è la tua giornata tipo.
Sì, sono mamma di Amélie di 4 anni e Matisse di 6 anni. Al mattino la sveglia suona prestissimo: alle 6.30 tutti giù dal letto! Porto i miei bimbi a scuola, torno a casa e faccio due lavoretti veloci per riordinare, mi cambio al volo ed esco in bici. Solitamente sto via dalle due alle quattro ore, ma dipende dal tempo a disposizione. Di volata ritorno a casa, doccia, pranzo veloce, spesa e vado a recuperare i miei cuccioli. Sono felice di riuscire a organizzare tutto senza dover rinunciare alla mia bicicletta!
Quante volte ti alleni in una settimana? E in che modo?
In una settimana mi alleno due volte su strada e due in palestra. Ma appena è bel tempo esco solo su strada e non faccio altro che pedalare e pedalare e pedalare!
Elisa secondo te tutti possono fare ciclismo con bici a scatto fisso senza rischiare di spalmarsi da qualche parte? Ma soprattutto in Italia dove si può fare.
Tutti possono, ma oltre a non avere freni nella bici, è necessario non averli nemmeno in testa! Italia ci sono molte scuole, è uno sport diffuso soprattutto al Nord.
Dicono che i sogni son desideri, quali sono i tuoi?
Io sono molto fortunata, perché il mio sogno lo sto vivendo proprio ora: conciliare la mia passione per il ciclismo con le esigenze della mia famiglia. E chissà, magari riuscire a trasmettere questa passione ai miei figli, come mio papà ha fatto con me.
Il desiderio di quest’anno è quello di arrivare a fine anno con km e km sulle gambe e una teen-line da urlo. Allora vorrà dire che ho fatto bene!
Il tuo più grande limite, o quelle cosa che proprio non riusciresti a fare, scatenati perché vale tutto.
La mia fatica più grande è quella di stare seduta sul divano. Non ci riesco proprio!
Grazie ad Elisa per questa intervista e per avermi fatto venire una gran voglia di uscire e sentire il vento addosso!
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Fotografo Andrea Schilirò