Quando si decide di partecipare ad un evento, di solito si parte con altissime aspettative, e c’è il rischio di non rimanerne soddisfatti. Io invece di solito amo farmi sorprendere, decidere al momento che direzione dare alla mia partecipazione e al mio racconto.
Il weekend al Rock Master Festival di Arco è iniziato in sordina. Caldo, molto caldo, sole che non dava tregua, e io in viaggio dalle 4 del mattino con oltre 700 km sulle spalle.
Eppure appena entrata nel Climbing Stadium ho sentito quell’atmosfera che mi fa sentire a casa. È quasi un odore che sento nell’aria… magnesite, gomma delle scarpette, plastica ruvida delle prese. Ebbene si, io sento anche il ruvido.
In un attimo sono stata assorbita dagli eventi, le gare di boulder e di lead, e dagli stand presenti. Menzione speciale per lo stand Wild Country dove ho visto da vicino le nuove scarpette, che mi convincono sempre più e che sono determinata a provare la prossima primavera.
Poi mi sono innamorata della “macchina per selfie” di Vertical Climb. Ovviamente con la scusa ,“mio figlio vuole provare un’altra posa”, ci abbiamo passato una buona mezz’ora ricavandone un simpaticissimo scatto-fotomontaggio che ci ritrae in free solo sullo strapiombo.
La forza di gravità non esiste per le donne del Rock Master
Semplicemente strabiliante il lead (gara con corda ed imbrago) delle donne del Rock Master. Avrei voluto intervistarle tutte e portarle su Vertige per dare la carica a qualunque donna voglia avvicinarsi a questo splendido sport, ma erano concentratissime nella gara. Sono davvero incredibili e non è solo per i fisici forti e le braccia potenti, ma anche per l’agilità che mettono per fare acrobazie al limite dell’incredibile. Credo che per loro la forza di gravità sia un optional.
Nell’arrampicata l’equilibrio mentale e la determinazione sono gli aspetti che più fanno la differenza. Se credi di poter arrivare alla presa successiva, ci arriverai, e il tuo corpo troverà il modo di adattarsi alla parete in modo da raggiungerla. Un po’ come nella vita, o sbaglio?
Arrampicata, una passione che condivido con il mio bimbo
Ero certa che avrei vissuto questo evento da spettatrice, ma sono riuscita ad iscrivere il mio bimbo, anche lui appassionato di arrampicata, al Kid’s Rock la gara di boulder dedicata ai più piccoli.
Giustamente il commento potrebbe essere: dunque spettatrice anche qui. Eh no ragazze, perché una mamma che vede il suo bimbo alla prima gara di arrampicata la vive molto di più che se arrampicasse essa stessa!!
È stata una gara emozionante, coinvolgente, del tutto simile ad una gara di adulti. Bimbi di 7-8-9 anni che affrontavano blocchi di boulder (arrampicata libera su pareti basse con materassoni antiurto sotto), un traverso impegnativo, addirittura una speed (arrampicata con corda e imbrago) di una dozzina di metri di altezza.
Ho visto esplodere le emozioni più sincere, senza sovrastrutture: lacrime, sorrisi, rabbia ed entusiasmo, ma tutto in un clima sereno e di gioco. Ho pensato che questo è un lato meraviglioso dello sport che diventa capace di esprimere e comunicare sentimenti.
Mamme vertiger, insegnate ai vostri piccoli a vivere lo sport, appassionarsi, fare fatica per raggiungere i loro obiettivi, essere determinati, ma sportivi e onesti coi compagni. È l’eredità migliore che possiamo donare loro.
Un grazie particolare infine ai fotografi e allo staff che ci hanno ospitato in sala stampa quando il caldo non dava tregua, e ci hanno accompagnato nella nostra avventura in imbrago e scarpette.
Un lungo fine settimana che vede convergere ad Arco tutta la community mondiale del climbing, con eventi e gare nazionali ed internazionali.