L’intervista a Cristina Marocco
Il vostro progetto nasce per dare visibilità all’enduro femminile sia a livello nazionale che internazionale. Siete l’unica realtà in italia? All’estero questa disciplina ha più partecipazione e seguito?
Il nostro progetto vuole creare un punto di riferimento per le ragazze che vogliono iniziare a praticare enduro a livello agonistico. Credo che ci siano molte ragazze che vorrebbero iniziare, ma non hanno il supporto necessario per farlo. Noi con Lady Enduro Project vogliamo essere quel riferimento per stimolarle a provare. L’enduro è uno sport complesso perché necessita di diverse tipologie di allenamenti (in pista, anelli nel bosco, fettucciati, mulattiere) e spesso trovo molte ragazze in difficoltà perché non sanno come fare.
Io ho dovuto spostarmi molto per gli allenamenti, per le gare, e quindi conosco le difficoltà che si incontrano quando si decide di praticare questo sport, in particolare se sei una ragazza. Fortunatamente ho sempre trovato persone speciali che mi hanno incoraggiata e supportata.
All’estero ci sono ragazze molto forti e sicuramente questo sport ha più seguito, ma credo che in questi anni è stato fatto molto anche in Italia, e siamo sulla strada giusta per farlo crescere ancora di più.
Cosa spinge una ragazza a provare l’enduro?
Non so con precisione, forse curiosità, passione, passaparola o qualche scommessa con gli amici. Ma l’importante è provarla!!!!
Cosa si deve fare per iniziare a praticare l’enduro?
Per iniziare bisogna dotarsi di protezioni e una moto semplice da gestire, di piccola cilindrata, così da poter imparare le basi di guida in tutta sicurezza. Se si ha la necessità di rivolgersi a qualcuno, perché magari la famiglia non è di generazione “endurista”, affidatevi a persone competenti e con esperienza. Attenzione perché oggi sono tutti “insegnanti”.
Raccontami in breve in cosa consistono gli allenamenti, sia in sella alla moto che con i piedi per terra.
Gli allenamenti (2-3 volte settimana) si fanno sempre con il cronometro in mano a volte in pista da cross e molto spesso in anelli di enduro o fettucciati. A me piace molto lo sport, e quando non sono in moto cerco di andare in bici, piscina o palestra. Naturalmente la situazione ottimale è quella di trovare una persona che ti segua nel creare e fissare degli obbiettivi ad ogni allenamento.
Quali sono le reazioni quando scoprono che pratichi enduro
Le persone sono incuriosite, e mi domandano in che cosa consiste e che moto utilizzo. Spesso, per prima cosa devo spiegare che cosa è l’enduro perché non tutti conoscono questo sport. Le domande più frequenti sono che moto uso e se ho paura, perché purtroppo agli occhi della maggior parte delle persone risulta uno sport pericoloso. E’ veramente difficile far capire che non è uno sport pericolosissimo, come invece in molti lo descrivono, se praticato con la testa!
Qual è il tuo obiettivo più alto?
Il mio obbiettivo è quello di migliorare nella guida, nelle prestazioni e divertirmi il più possibile. Sicuramente riuscire a vincere gare anche a livello internazionale sarebbe fantastico, ma le ragazze che militano nel mondiale e nell’europeo sono molto forti. Già solo riuscire ad avvicinarmi a loro è una bella soddisfazione. Quest’anno ci sarà di nuovo la possibilità di disputare la sei giorni di enduro come squadra femminile e spero di farne parte e di poter fare il meglio possibile. Sarà questo il mio obbiettivo del 2017. Non so che gare rimangono da provare, bisognerebbe chiedere a Laia Sanz (campionessa internazionale di enduro).