Diario di una yogini entusiasta in trasferta norvegese.
L’entusiasmo è un po’ come lo sbadiglio o la risata, può essere molto contagioso!
Ma non necessariamente il “contagiato” sarà soddisfatto dell’esperienza che è stato portato a compiere sull’onda dell’esaltazione provata di riflesso. Cioè se noi trasciniamo qualcuno a fare il nostro sport preferito non è detto che ne uscirà contento.
Devo ammettere che uno dei miei difetti consiste nel pensare che tutto quello che piace a me e che vedo come oggettivamente fantastico, debba per forza piacere anche ai malcapitati che mi stanno accanto. E quindi ci metto dell’impegno nel creare un appeal irresistibile che possa coinvolgere amici e conoscenti. E qualche volta funziona!
Nel corso di una trasferta di lavoro in Norvegia, mi trovo insieme ad una piccola troupe tv composta da un regista, un filmaker, una producer e un fonico. Ed è su quest’ultimo che alla prima occasione si concentreranno le mie energie “trascinatrici”.
Arriviamo a Larvik, una pittoresca cittadina adagiata in un fiordo, dove dobbiamo fare delle interviste. Tutto procede come da copione in Scandinavia, all’insegna della puntualità, gentilezza con un pizzico di distacco e organizzazione impeccabile.
All’arrivo in hotel scopro che la struttura, direttamente affacciata sul mare, oltre a disporre di terme propone anche dei corsi di yoga.
Questa sì che è una notizia! Un’occasione unica per fare un’esperienza diversa e vedere come si svolge una lezione di yoga in Norvegia.
Ma che faccio ci vado da sola?
Certo che sì… ma sicuramente in compagnia sarebbe molto più divertente!
Fabrizio il fonico era già interessato a fare una esperienza di yoga, quindi oppone solo una debolissima resistenza al mio invito.
Emozionati e abbigliati in maniera molto approssimativa e informale arriviamo nella sala in cui si tiene la lezione. Ci mettiamo sui tappetini e respiriamo, finalmente si comincia!
Si ma la lezione si svolge completamente in norvegese… temo che il mio amico fonico non padroneggi l’idioma e del resto nemmeno io. Dopo un attimo di smarrimento realizzo che i nomi delle posizioni vengono citati in sanscrito e questo mi consente di seguire il flusso, sì ma Fabrizio il fonico? Con la coda dell’occhio lo osservo, cercando di leggere eventuali segnali di malumore o fastidio. Certo che l’ho proprio trascinato in una bella situazione! Accidenti a me e al mio entusiasmo!
Ma con stupore scorgo un’ombra di sorriso e uno sguardo d’intesa: sta seguendo la lezione, a modo suo, imitando i movimenti degli altri e si sta anche divertendo!
Mi è andata bene! La lezione gli è piaciuta e non rischio nessun incidente diplomatico.
Ma non finisce sempre così, e talvolta le buone intenzioni non sono sufficienti.
L’entusiasmo e l’amore per lo sport sono un’ottima risorsa ma se ci facciamo prendere la mano possono diventare pericolosi. Quindi prima di trascinare amici o fidanzati a lezione di pole dance o al salto dal trampolino con gli sci, pensateci due volte.
Se piace a voi non è detto che piaccia anche agli altri.
Donna avvisata…