tradotto dal blog tedesco di Matho acrobata aereo
Vorrei condividere con voi un importante segreto del mestiere, uno strumento che, per me, è diventato essenziale: il piano di allenamento.
Del piano di allenamento non riesco più a fare a meno, perché? Semplice: perché mi permette non solo di annotare obiettivi e successi ma anche di gestire le scadenze che mi prefiggo all’interno di un training ampio e strutturato. Senza una strategia precisa rimango spesso vittima dei famosi momenti in cui la motivazione viene a mancare…ma con la strutturazione di un piano, tutto si risolve al volo. Come?
Ecco qui il mio piano di allenamento personale, che si divide in tre parti:
Parte 1 – Gli Obiettivi
In questa sezione mi scrivo di solito gli obiettivi dell’intero anno, e cerco di farlo a gennaio se possibile. Ovviamente, se può aiutarvi, potete scegliere finestra di tempo anche un po’ più corta di un intero anno, in modo tale da avere degli obiettivi semestrali o mensili… decisamente più gestibili!
In questa fase bisogna decidere liberamente su cosa concentrarsi: singoli tricks, esercizi di potenziamento, aumento della flessibilità o realizzazione di un’intera esibizione.
Un consiglio personale: non puntatevi più di tre o quattro obiettivi sul lungo termine e cercate di rimanere sempre realistici, piccoli passi ma ben fatti!
Parte 2 – Struttura A | B | C
Ora vi starete domandando che cosa esattamente intenda con questa classificazione… lasciatemi spiegare.
Con la struttura A | B | C suddivido i tricks in base alla mia padronanza su ognuno di essi, da quelli in cui riesco meglio a quelli su cui trovo ancora grandi difficoltà:
A. tricks di cui ho una buona padronanza.
B. tricks che posso imparare a compiere tranquillamente con un po’ di lavoro.
C. tricks a cui sono ancora lontano ma che vorrei imparare a fare bene.
Questa struttura si realizza in una tabella di 3 colonne: A, B, C.
- A: In questa colonna troviamo tutti i tricks che padroneggiamo bene e che non necessitano di alcun training specifico, ma che vogliamo comunque esercitare senza lasciarli nel dimenticatoio. È molto importante che proviamo questi movimenti/trick ad ogni training, in modo tale da poterli magari usare in una mini-coreografia oppure come warm-up all’inizio dell’allenamento stesso.
- B: In questa categoria si trovano tutti i tricks che potrebbero essere già pronti… Ma che necessitano ancora correzioni in alcuni passaggi. Eventualmente possono rientrare in questa categoria anche i trick a cui manca soltanto un pochino di forza, mobilità o resistenza. Questi tricks, o meglio i rispettivi esercizi propedeutici, li alleno separatamente in un allenamento extra e se dopo un po’ di tempo capisco che i tricks appartenenti a questa categoria funzionano alla perfezione li posso finalmente spostare nella colonna A.
- C: Nella colonna C ci scrivo tutti i tricks che non so ancora fare oppure che ho appena iniziato, più i relativi esercizi propedeutici. In questa fase è piuttosto indifferente che siano esercizi per la forza, di stretching, la resistenza o balance. Ricordate che sarebbe meglio fare gli esercizi per questi trick alla fine di ogni ora di allenamento.
Scegli solo i tricks su cui vuoi veramente concentrarti…
Parte 3 – il diario giornaliero di training
È chiaro che se si hanno solo 90 minuti di allenamento non sarà possibile allenare ogni trick e ogni movimento per unità (A,B,C). Se riusciste a fare 2-3 allenamenti al giorno provereste tranquillamente tutto, ma capisco sia impossibile. Se invece programmate solo 2 o meglio 3 allenamenti settimanali sarà utile pianificare bene come usare il proprio tempo.
Inoltre, si possono dividere i propri esercizi in modo tale che in un’ora non si lavori su tutto ma ci si possa soltanto concentrare su poche cose, da suddividere magari in diversi giorni. Fare questo però è difficile, bisogna mantenere una visione di insieme molto ampia. Come? Ecco che entra in gioco il nostro diario giornaliero dei progressi: scrivendo giorno per giorno i propri progressi potrete osservare sul lungo periodo i propri successi o capire su quali trick è necessario lavorare ancora e quali invece ci vengono piuttosto bene.
Conclusione
Un piano di allenamento che possieda la giusta struttura è certamente un bellissimo mezzo per raggiungere i propri risultati personali in maniera strutturata e focalizzata. È importante però ricordare che il Training Plan non dev’essere un’imposizione, ma una libera decisione che ti porti a capire quali contenuti affrontare per ogni ora di allenamento.
Ripeto il mio consiglio fondamentale: cerca sempre di rimanere flessibile in relazione al tuo piano e di porti obiettivi realistici.