A volte anche tu senti il bisogno di avere un punto di riferimento da cui prendere ispirazione?
Per questo è bene ricordare le grandi atlete del passato e le loro battaglie contro i pregiudizi dell’epoca.
Nel passato (non troppo passato) alcune grandi atlete italiane hanno scritto la storia dello sport al femminile, andando contro tanti pregiudizi e tanti scetticismi.
È importante ricordarsi che non erano donne bioniche o extraterrestri scese dal cielo, erano donne con carattere, carisma, determinazione e (senza nulla togliere) particolari doti fisiche potenziate ancora di più dall’allenamento.
Partiamo subito con alcune tra le grandi atlete italiane:
Ondina Valla: La prima donna italiana a conquistare un titolo olimpico!
Partecipa alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 nella disciplina degli 80 metri a ostacoli, Il giorno prima durante la semifinale, stabilisce il record mondiale in 11″6, omologato come primato mondiale. A soli 20 anni diventa la più giovane atleta italiana a vincere un oro olimpico, con un record rimasto imbattuto fino al 2004.
Mussolini la definì “Un esempio di sana e robusta costituzione”.
Donna tenace e forte, abbatte e combatte gli schemi e pregiudizi verso il mondo femminile. Si parla di un’epoca che vede la donna genitrice con pochi obiettivi se non quello di creare e accudire un nido famigliare.
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Sara Simeoni: 36 anni di record italiano!
Campionessa olimpica e medaglia d’oro alle XXII Olimpiadi di Mosca nel 1980, è stata primatista del mondo con la misura di 2,01 metri stabilita due volte nel 1978, anno in cui vinse il campionato europeo.
Pper 36 anni detiene il record italiano (a 25 anni salta 2, 01 metri!) e per 24 detiene il record mondiale, molto attaccata ai valori familiare e agli affetti ricorda:
“Ero davvero contenta di gareggiare a Brescia, perché essendo vicino a casa erano venuti a vedermi anche i miei familiari. Non mi resi immediatamente conto della portata del mio salto. Solo a distanza di anni ho davvero realizzato di aver fatto una grande cosa”
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Lea Pericoli: eccentricamente dalla parte delle donne
Vince 27 titoli italiani in carriera. A lei sono legati primi successi del tennis italiano femminile all’estero. Non ha mai vinto un torneo del Grande Slam, ma nel nostro Paese, fino al 1975 (l’anno del suo ritiro), è il simbolo indiscusso della racchetta rosa.
«È vero. Sono stata una buona tennista rovinata nel momento migliore. Contro quelle pari grado o inferiori vincevo, contro quelle più forti perdevo. ma qualche soddisfazione me la sono tolta.»
Inizia ad indossare divise stravaganti, gonnellini di tulle rosa e abiti eccentrici per “protestare” da parte delle donne, infatti dice:
«Vorrei chiarire che questi costumi stravaganti, a volte eccessivi, li indossavo solo per le gare facili. Se c’era da soffrire, tenuta bianca classica. Ho cominciato con Ted perché mi divertiva e perché in Italia era molto diffusa l’idea che lo sport trasformasse le donne in muscolose virago senza grazia. Ho fatto una scelta dalla parte delle donne».
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Novella Calligaris: La donna dallo stile libero
Partecipa alle Olimpiadi di Monaco 1972. Nel corso di questa competizione conquista le prime medaglie olimpiche in assoluto nel nuoto italiano: un argento nei 400 m stile libero e due bronzi (400 m misti e 800 m stile libero).
Alta 1,63 cm di pura esplosività! Non amata particolarmente dai giornalisti per le risposte secche e pungenti fornite alla stampa (per questo plurivincitrice del “premio limone”).
Rimane una donna libera in tutti i sensi (e soprattutto nello stile)
“È stato il nuoto giusto per quell’epoca, e per me in particolare perché io in quel genere di nuoto mi riconoscevo e mi trovavo a mio agio. Ero uno spirito libero, e dovevo fare le cose per me. Non mi piacevano le costrizioni, non mi sono mai piaciute. E non mi piacevano gli obblighi: se facevo una cosa la dovevo fare perché ero io a ritenerla la cosa giusta da fare”
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Il passato fa parte del presente ed è da sempre il terreno da cui far nascere il futuro. Non dimenticare è compito nostro!
Donne che contro tutto e tutti hanno saputo lottare per conquistare una medaglia. Ognuna di noi ha la propria di “medaglia” e non arrendersi è la chiave per conquistarla.
Qual’è la tua medaglia da conquistare? Ne hai già prevista qualcuna per il tuo 2019? Raccontacelo con l’hashtag #vertige