Ci sono giorni in cui ti svegli quando è buio, e la città dorme.
Ci sono giorni in cui ti svegli e sai che tra poco più di due ore sentirai l’odore della neve. Quell’odore che conosci da quando sei bambina, che annusavi l’aria e dicevi “oggi nevicherà”. E non sempre accadeva, ma era il profumo della montagna, dell’inverno e del freddo pungente. E voleva dire emozioni in arrivo.
È una sensazione che la mia mente ha registrato e che torna ogni volta che sento quel particolare odore nell’aria.
Una giornata, a dicembre, come tante. O forse no.
Quella mattina mi sono vestita, sono scesa in strada con l’unica luce quella dei lampioni, ho preso la macchina e ho attraversato la città ancora deserta.
In macchina avevo un paio di sci da alpinismo, scarponi, e uno zaino con tutto il materiale per una bella risalita.
Per me, abituata al trentino e alle mie Dolomiti, era abbastanza strano ritrovarmi in un parcheggio milanese a prepararmi per una giornata sulla neve. Eppure così è stato.
Era arrivata inaspettata la telefonata, in una giornata grigia di novembre dove tutto sembrava girare in senso antiorario. “Laura ti va di fare una giornata di scialpinismo con altre ragazze in Val d’Aosta? Ci porta il Consorzio Turistico della Val d’Ayas, e il brand Montura.”
Certo che si. La neve è il mio elemento, sulla neve e sul ghiaccio ho passato gli anni più belli, al freddo conservo le emozioni più forti. E sciare, è una delle poche cose che so fare bene. Peccato che qui si trattasse di andare in salita, e non in discesa come faccio da trent’anni (e passa, ma eviterei un’inutile precisione).
Ho iniziato da poco a invertire il senso di marcia, mettere le pelli sotto gli sci e affrontare salite e dislivello. Possiamo dire che sono una neofita. Appassionata, innamorata, neofita.
La tecnica dello scialpinismo, di cui ho parlato in quest’articolo, consiste appunto in percorsi di risalita da affrontare con sci leggeri con sotto strisce di materiale sintetico che ne impediscono lo scivolamento, e attacchi appositi che permettono una sorta di “camminata” sulla neve, e richiede l’apprendimento di alcuni movimenti non comuni.
Può sembrare difficile, ma è solo questione di pratica. E di poter contare su una buona guida. E io ce l’ho.
La novità: una skiarea per scialpinisti
Quel giorno siamo arrivati a Champoluc insieme ad un team di atleti, professionisti e conoscitori del territorio, ci hanno fornito dell’ottimo materiale tecnico, giacca Montura e occhiali Rh+ , e abbiamo fatto amicizia con i percorsi di risalita della Val d’Ayas.
È il primo comprensorio in cui ho visto l’esistenza di una vera e propria skiarea per scialpinisti, con tanto di mappa dei percorsi alla partenza. Tracce messe in totale sicurezza, a lato piste in modo da mantenere la divisione tra le due discipline, con uno spettacolo e un panorama unico. Credo sia un’iniziativa vincente, per permettere un approccio a questo sport anche da parte di principianti e semplici curiosi, in totale sicurezza.
Ovviamente, se si vuole proseguire in questo sport serve poi acquisire esperienza e consapevolezza delle difficili regole dettate dal mondo della montagna.
Il territorio può vantare anche uno dei migliori resort ispirati agli sport di montagna e invernali, Camp Zero (dateci un occhio perché è pazzesco), dotato di cascata di ghiaccio esterna, palestra di arrampicata nella hall e dettagli che richiamano il mondo dell’alpinismo, e un’ottima struttura termale, Monterosa SPA, per rilassarsi.
È stato strano, ed emozionante, scoprire un nuovo mondo, lontano dalle mie amate Dolomiti, ma altrettanto affascinante.