La vita è imprevedibile.
Cambia le carte in tavola più e più volte, girando e rigirando le situazioni in modo che sia praticamente impossibile fare programmi che abbiano più di un 95% di certezza.
Che peso ha il meteo nella vita di un corridore della montagna?
Quel 5% rimanente è il destino, il fato, gli antichi avevano molti nomi per chiamare questa energia che casualmente compone la realtà secondo schemi non convenzionali, in montagna molto spesso si chiama meteo, e ha il potere di stravolgere l’esito di un evento.
A me capita di continuo, niente di quello che programmo va come vorrei, ogni cosa segue un suo corso non previsto e il mio esercizio quotidiano è adattarmi a tutte le nuove situazioni che si presentano, con quello che io chiamo il piano b.
Poi arriva il momento in cui non c’è nessun piano b. Bisogna avere il coraggio di accettare le condizioni avverse e prendere decisioni difficili, dolorose, faticose.
E’ quanto successo oggi alla Trentapassi Skyrace & Vertical, dopo un’ottima prima edizione della Trentapassi Marathon avvenuta ieri.
Il meteo in questi giorni è letteralmente impazzito, freddo e neve anche a basse quote, impraticabilità dei sentieri.
E così, la mia mitica e amata gara di apertura di stagione è stata annullata.
Io ero lì, perché nonostante il ginocchio e l’infortunio, il piano b era viverla lo stesso, fare il tifo per le mie ragazze di Donna4skyrace (associazione al femminile di corsa in montagna, di cui parlerò in uno dei prossimi articoli), vedere la partenza, l’arrivo, condividere l’atmosfera di festa e di famiglia che io sento a questa gara.
La fatica di prendere decisioni difficili mettendo al primo posto la sicurezza
E invece, quel 5% decisivo la pensava in modo diverso.
Ha deciso di giocarci un brutto scherzo, vento, neve a bassa quota, terreno impraticabile e corde fisse ghiacciate. E la decisione, difficile, dolorosa, faticosa di annullare le gare è stata presa. Con coraggio, un cuore grande, una professionalità e una serietà che vanno oltre al proprio sentire, e tanta generosità.
Già, perché noi, quel che sta dietro all’organizzazione di un grande evento, possiamo a stento immaginarlo. Ma che ne sappiamo davvero delle ore, dei giorni, dei mesi investiti, dell’impegno economico, della stanchezza, della fatica, delle persone che ci si sono dedicate anima e corpo fino alle 5 di questa mattina e oltre per farci vivere un sogno? Niente ne sappiamo, ma possiamo provare a immaginarlo. E dopo tutto questo, invece di vedere i nostri volti felici tagliare il traguardo, con gli occhi pieni di meraviglia, vedere solo i nostri volti rassegnati, con gli occhi velati di tristezza, gratitudine, per chi si preoccupa della nostra sicurezza, ma tristi, per non poter sognare. Non oggi. Eccola, la sofferenza maggiore. Eccolo, il momento più difficile.
Il meteo ha l’ultima parola, la montagna decide se ospitarci o meno. E oggi, la montagna, ha detto di no.
Ci rimane dunque solo da ricominciare a sognare, per poter tornare il prossimo anno a riportare il nostro sorriso su quel traguardo e nei cuori di tutti.
Noi di Donna4skyrace però siamo testarde, chiederemo ancora udienza alla montagna, e in cima ci vogliamo arrivare, perché siamo Vertiger nell’animo, e la parola impossibile non trova spazio nel nostro vocabolario.
Rimanete sintonizzati sulla nostra pagina Facebook Donna4skyrace, nel mese di luglio un evento del gruppo sarà organizzato proprio qui!