Grazie a Motus-Lab, la bellissima iniziativa promossa da Varese Terra di Moto, ho partecipato a un mini corso di Flat-Track organizzato dai ragazzi della Di Traverso School.
Per sapere che cos’è il flat track , andate sul sito della Di Traverso School e vi farete un’idea precisa.
Come al solito, io mi butto in tutto quello che riguarda le moto, ma i risultati non sono esattamente da Pro, anzi. Però mi piace sfidarmi, provarci e vedere come va. Di solito mi diverto e comunque imparo qualcosa di nuovo.
Le certezze di una vita
Ho la patente da 10 anni circa e ho imparato a stare in sella, muovermi nel modo corretto, da non troppo tempo. Indicativamente da 5 anni, quando ho fatto un corso di guida e sono riuscita ad esercitarmi macinando km con il mio fidanzato e gli amici (prima uscivo quasi sempre da sola e questo non mi aiutava a migliorare). Bene, durante questa prova in 15 minuti tutte le mie certezze, sono state sbriciolate e ho dovuto guidare, nel modo opposto a cui sono abituata.
Partiamo dalle basi della Flat Track
Innanzitutto, non sono nemmeno riuscita ad accendere la moto, che non ha il magico bottoncino come la mia, ma si accende con la pedivella. In questo mi sono venuti in soccorso gli istruttori e me l’hanno gentilmente messa in moto, dopo essersi resi conto che avevano davanti agli occhi il caso umano della giornata.
Nella guida stradale/sportiva, tu accompagni la moto, se devi curvare a sinistra, tutto il tuo peso si sposterà da quella parte, nel flat track, no! Km e km percorsi ripetendo il mantra “curva a sinistra fuori la chiappa sinistra, curva a destra fuori la chiappa destra”, certezza crollata appena l’istruttore ci ha fatto vedere la posizione che si deve assumere. Se devi curvare a sinistra, la moto deve scendere da quel lato, ma tu devi spostare la chiappa dalla parte opposta per fare in modo che la moto curvi appunto “di traverso” e tu sia in sella allo stesso modo. Sembra facile vero ? Non lo è se sei abituata a guidare in modo opposto e come me, non sei esattamente una promessa del motociclismo che guida benissimo qualsiasi mezzo le mettano sotto le chiappe.
Ma niente panico! Prima di tutto bisogna porsi nel mood corretto che per me è: voglia di imparare, mettersi alla prova e avere voglia di divertirsi. Che significa anche non riuscire al primo colpo, farci una risata e riprovare. E poi bisogna affidarsi a bravi istruttori che sanno capire dove sbagli, dove sei in difficoltà e correggere i tuoi errori.
In 45 minuti di Flat Track ho capito che:
- voglio fare il corso completo
- il corso completo per me partirà da imparare a riaccendere la moto
- se non tolgo la mano dal freno anteriore me la amputeranno così sarò obbligata ad usare quello posteriore
- probabilmente quando gli altri guideranno in modalità “di traverso” io starò ancora facendo gli esercizi in mezzo ai birilli
- se non darò più gas, finirò travolta da un’orda di motociclisti “di traverso”
- mi divertirò un sacco (che è la cosa importante)