Qualche mese fa ho deciso di cambiare modo di pensare o, come dice la mia coinquilina Valentina D’Amico, sono entrata in una fase creativa: non dire mai di no alle cose nuove che mi vengono proposte, anche se mi spaventano, e smetterla di essere tanto razionale. Questa nuova filosofia è quella che mi ha spinta a lanciarmi con il parapendio lo scorso 30 giugno.
Domenica, alle 15.00, ho ricevuto una telefonata del mio amico Antonio Ricciardiello che mi chiedeva se volessi fare un giro in parapendio con lui visto che stava salendo dalle mie parti, ed ecco la solita indecisione dettata dalla razionalità: “perché vorresti lanciarti? Sei sicura di voler correre verso il vuoto appesa a una vela? Lascia perdere che poi hai paura e non ci riesci.”
Poi però mi sono ricordata della promessa che avevo fatto a me stessa, e così ho accettato.
Alle 17.00 siamo saliti a Veuillen, località sita a La Magdeleine in Valle d’Aosta e Antonio ha iniziato i preparativi. Con la sicurezza di chi si lancia con il parapendio da ormai trent’anni, mi ha mostrato ogni passaggio, messo l’imbragatura e spiegato come fare per partire.
“3…2…1… corri!”
E da lì Antonio e il suo parapendio hanno fatto la magia! Piano piano i piedi si sono staccati da terra e la meraviglia ha preso il sopravvento. Come ci siamo sollevati in aria ho sentito l’adrenalina e lo stupore nel vedere il mio piccolo paesino (La Magdeleine) dall’alto; i boschi che circondano i luoghi a me familiari, il Lago di Lod di Antey-Saint-André, la strada percorsa mille volte per arrivare a casa….è stato come rivedere tutto questo per la prima volta.
In aria mi sono sentita finalmente libera, e in quella libertà mi sono goduta il panorama che solo la montagna può offrire. Antonio mi ha spiegato come funzionano le correnti e come si manovra il parapendio, mi ha messa a mio agio e mi ha fatto comprendere in pieno la bellezza di questo sport.
Mentre l’ombra del nostro volo seguiva la strada, siamo giunti ad Antey e, con il Cervino davanti ai nostri occhi, ho capito che in quel preciso momento ero davvero felice.
Supera i tuoi limiti
A volte fare cose che vanno oltre il proprio modo di essere è tutto ciò che serve per sentirsi bene. Se quel giorno non avessi detto “sì” mi sarei persa un’esperienza unica. La razionalità ci permette di fare le scelte giuste, ma nella vita c’è bisogno anche di un po’ di leggerezza per poter davvero sorridere.
Come disse Totò “la felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza”…quel giorno ho deciso di dimenticarmi della solita indecisione e mi sono lanciata. Ho deciso di voler essere la Giulia che ero in aria: libera di fare ciò che voglio e andare dove voglio; quella persona in grado di meravigliarsi ancora di fronte alle cose che vede nella quotidianità, il tutto restando con i piedi per terra…
...almeno fino alla prossima avventura!
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