Scozia, terra di miti e leggende; dei clan e delle indomite Highlands; di re e regine selvaggi; di scrittori che ne hanno raccontato le gesta. Terra da sempre orgogliosa e piena di tradizione.
Edimburgo, città simbolo di tutto ciò.
Il mio viaggio in queste terre inizia il 6 dicembre 2019 con il volo delle 7.30 da Milano Malpensa. Dopo circa due ore sono finalmente arrivata a Edimburgo dove mi attendevano quattro giorni di vacanza, giorni nei quali avrei finalmente respirato l’aria scozzese.
GIORNO 1
Atterrata all’aeroporto di Edimburgo mi sono diretta all’hotel per lasciare la valigia e fare un primo giro alla scoperta della città.
La struttura si trovava nella Old Town e come si mette piede in questa parte della città, sembra di entrare in un romanzo gotico grazie alla sua architettura medievale, agli edifici risalenti all’epoca della Riforma Protestante e ai suoi close (stretti vicoli) che ti catapultano indietro nel tempo. La Old Town è attraversata dalla via principale chiamata Royal Mile. Questa strada è lunga circa un miglio e collega il Castello di Edimburgo a Holyrood House, residenza principale dei sovrani di Scozia fino a Maria Stuarda; oggi è usato come residenza della Regina che vi trascorre in genere le prime settimane d’estate.
Lungo tutta la via si può respirare la vita scozzese in tutte le sue sfumature: l’aria fredda e il suono delle cornamuse accompagnano il passo svelto di chi deve andare a lavoro, degli uomini in kilt, dei turisti che, come me, sognano ad occhi aperti le tante bellezze ancora da scoprire, e dei ragazzi che con le loro uniformi si recano a scuola.
Il cuore pulsante della High Street, però, è la St. Giles Cathedral che, fondata nel 1124, si trova esattamente al centro della via. Così come gran parte degli edifici di Edimburgo, anche questa chiesa è intrisa di storia e curiosità: vicino all’entrata, infatti, si trova un antico lastricato a forma di cuore chiamato Heart of Midlothian. Questo cuore si trova nel punto in cui vi era l’entrata della prigione di Old Tolbooth, conosciuta per le terribili condizioni in cui vivevano i prigionieri. La gente dell’epoca soleva sputare sull’entrata e questa tradizione viene portata avanti ancora oggi come sorta di buon auspicio. Quindi se si vede il cuore pieno di sputi non bisogna pensare che gli scozzesi siano dei rozzi: sono solo alla ricerca di un po’ di fortuna!
Continuando la passeggiata nella Old Town, bisogna assolutamente fermarsi al 19 di Candlemaker Row. Qui c’è la statua del cagnolino Bobby, un terrier divenuto famoso nel diciannovesimo secolo per aver trascorso quattordici anni sulla tomba del proprio padrone.
Anche qui gli scozzesi cercano fortuna strofinando il naso della statua!
Il mio primo giorno a Edimburgo è trascorso così, con una lunga passeggiata alla scoperta della città e dei mercatini di natale a Grassmarket.
GIORNO 2
Il secondo giorno del viaggio è stato dedicato ai musei, primo fra tutti il Castello di Edimburgo.
Il castello è un’antica fortezza che domina la città, e ancora oggi gli abitanti di Edimburgo hanno un appuntamento giornaliero importante con il così detto One O’Clock Gun: alle 13 in punto viene sparato un colpo di cannone che consente agli scots di regolare i loro orologi. Questa tradizione ha origini nel 1800 e lo sparo serviva ai marinai per regolare gli orologi di bordo dei velieri che stazionavano nel porto di Edimburgo.
Finita la visita la castello mi sono diretta in Victoria Street, la via colorata che ha ispirato J. K. Rowling per l’ambientazione di Diagon Alley di Harry Potter.
Nel pomeriggio, invece, da buona amante della letteratura, sono entrata nella National Library of Scotland per poi dirigermi al National Museum of Scotland. Questo museo, interamente gratuito, è costruito su 7 livelli, ognuno dei quali permette di scoprire la storia scozzese, vedere l’evoluzione della moda negli anni, provare le tecnologie che sono state inventate nei secoli, e tanto altro.
GIORNO 3
Il terzo giorno ho deciso di fare una gita nelle Highlands e per farla ho scelto il Tour Operator “Scozia Tour”.
Con partenza alle 7.45 dalla Old Town, il viaggio prevedeva cinque tappe prima di tornare a Edimburgo alle 20.00: Kilmahog, Glen Coe, Loch Ness (Fort Augustus), Commando Memorial e Pitlochry.
Lungo il viaggio la nostra fantastica guida Leonardo ha saputo colmare le ore di pullman con moltissimi aneddoti e cenni storici sulla Scozia. Dopo una breve tappa a Kilmahog siamo ripartiti alla volta di Glen Coe (o Glencoe) in cui abbiamo potuto godere di uno dei paesaggi più spettacolari della Scozia: con le sue montagne, formatesi diversi secoli fa in seguito all’erosione glaciale e alle eruzioni vulcaniche, questo luogo ha fatto da set cinematografico per diversi film, come Harry Potter, e attira ogni giorno moltissimi visitatori. Questo luogo, però, è famoso soprattutto per il Massacro di Glencoe, avvenuto il 13 febbraio 1692. Nel massacro, trentotto persone appartenenti al clan dei MacDonald furono uccise dai loro ospiti, i Campbell, sul territorio che i MacDonald avevano rifiutato di dare in segno di sottomissione al nuovo sovrano Guglielmo III d’Inghilterra. Ancora oggi i membri dei due clan si incontrano a Glencoe in segno di amicizia e rispetto reciproco, per ricordare la strage avvenuta, ma anche la pace duratura che continuerà ad esserci tra i due.
Questo è un altro segno di quanto il passato sia ancora vivo negli scozzesi: in Scozia nulla e nessuno viene dimenticato, facendo così della storia un bagaglio importante per ogni singola persona.
Dopo questa fantastica tappa la gita è proseguita fino a Loch Ness. Il lago è un posto affascinante, reso ancora più interessante dalle sue acque torbide.
Dopo aver pranzato al Bothy con la tradizionale zuppa cullen skink, ci siamo presi ancora qualche minuto per visitare Fort Augustus prima di riprendere il viaggio verso il Commando Memorial, fare una tappa nella pittoresca Pitlochry e tornare a Edimburgo.
La gita mi ha regalato emozioni che difficilmente si possono spiegare a parole.
Le Highlands sono terre magiche e selvagge e nemmeno la pioggia ha rovinato l’atmosfera che si respirava. Mentre ammiravo quei posti ero completamente rapita dai paesaggi mozzafiato e potevo immaginarmi uomini e donne dei vari clan, pronti a scolpire la propria storia nel tempo, calpestare la terra sulla quale erano posati i miei occhi.
GIORNO 4
Edimburgo mi ha salutata con un giorno di sole, che ho sfruttato andando a Calton Hill, collina dalla quale si ha una panoramica della città, e alla scoperta della la New Town e dei suoi negozi.
Alle 17.00 mi sono diretta all’aeroporto con molta malinconia. Edimburgo ha superato ogni mia aspettativa e ha rapito parte del mio cuore.
Questa è la terra dell’incanto, e non vedo l’ora di poterla riassaporare.
Cara Scozia, questo è solo un arrivederci! See you soon Scotland, mar sin leat Alba!