E poi fu il momento dell’Eremo.
Il percorso per raggiungere l’Eremo di San Martino non è semplicemente un sentiero. Non è classificabile in km e dislivello. E’ “il sentiero” per eccellenza. Quello da cui sempre si riparte ogni volta che la stagione estiva bussa alle porte, e l’ultimo che si saluta prima di dedicarsi ai pendii innevati.
Non so dire esattamente il perchè, non so dire da dove è nata questa consuetudine, che poi è diventata un’abitudine, e che infine è arrivata a far parte dei gesti quotidiani stagionali.
L’Eremo è una casetta col tetto rosso, incollata sul versante della montagna, circa a metà. Lo guardi dal paese e dici, dai ci arrivo. Ci arrivi, certo, ma il punto non è quando arrivi su, ma come. Se arrivi con la lingua in terra, ancora lo stato di forma non è ideale. Se arrivi godendoti il panorama, beh…allora stai facendo un buon lavoro.
I dettagli del percorso per l’Eremo di San Martino da Carisolo
Mese in cui l’abbiamo percorso: luglio
Lunghezza: 7 km
Dislivello positivo: 470 d+
Il percorso
Per andare all’Eremo sono partita da ovunque, Giustino, Pinzolo, Carisolo, negli anni ho cambiato punto di partenza, ma mai punto di arrivo. Volendo però trovare un inizio identificherei il campo da calcio di Carisolo, da cui parte la strada dell’Antica Vetreria, un villaggetto di case da sogno in un punto meraviglioso tra il fiume e la Val Genova. Si percorre la strada fino al ponte di legno che attraversa il fiume, ma invece che girare a sinistra e attraversarlo si prosegue dritti per un sentiero sterrato che porta alla chiesetta di Santo Stefano. Arrivati nel piazzale davanti alla chiesetta si può o proseguire dritto, scendere e tornare in paese, oppure girare a sinistra e iniziare inevitabilmente a salire. Si incontra la strada per la Val Genova percorsa dalle macchine e si arriva in prossimità del ristorante hotel La Nuova Prisa. Qui un cartello indica dove proseguire lungo il sentiero con segnavia 228: parecchio verticale, e no, lui non spiana. Finchè non si arriva in cima. In compenso non ci sono altri bivi, dunque basta seguire il sentiero fino alla casetta col tetto rosso.
Inutile dire che sono incredibilmente riuscita a trovare una specie di anello (la forma lascia un po’ a desiderare) laddove chiunque va e torna dallo stesso sentiero. Ma si sa, ognuno ha le sue fisse.
La discesa
La discesa infatti è uguale solo per il primo pezzo. In realtà io non sono mai riuscita a scendere con il sentiero di destra. Non lo vedo proprio. Io vado diritta per il sentiero chiaramente visibile e come si può vedere dalla cartina supero il punto in cui si gira, proseguo diritta e arrivo sulla strada per la Val Genova parecchio più avanti, dove attraversando la strada si entra nel cosiddetto “Castagneto”. Un parco splendido di castagni proprio dietro alla chiesetta di Santo Stefano, con un divertente percorso vita. Si sbuca proprio nella via sopra il campo da calcio, facilmente visibile e raggiungibile.
E’ un giro molto corto, fattibile anche quando si ha poco tempo a disposizione, molto panoramico dalla chiesetta di Santo Stefano e dall’Eremo, e con bei passaggi nel bosco.