Ho sempre amato stare a testa in giù, forse a causa della mia grande passione per i pipistrelli. Proprio così. Quando ero piccola le mie amichette sognavano un gattino o un cagnolino, io invece un pipistrello.
Una volta ne entrò uno in casa e io immaginai di catturarlo e tenerlo in quella che era stata la gabbietta del canarino. Ma il pipistrello, per sua fortuna, fu più lesto e, dopo aver arpionato una ciocca di capelli di una mia amica, riuscì a darsi alla fuga. Ogni tanto, ancora oggi, ripensando a quel pipistrello, mi metto a penzolare dal letto o dal divano con la testa che sfiora il pavimento. Così, per stare bene. O semplicemente per stare diversa dal solito.
Sabato scorso la palestra in cui insegno pole dance ha dedicato un’intera giornata all’Antigravity, una disciplina aerea praticata con un’amaca appesa al soffitto, e non da parete a parete, che fonde danza, pilates, ginnastica, e naturalmente yoga. Immaginavo che mi sarebbe piaciuta, ma non potevo immaginare che mi avrebbe generato uno sconvolgimento sensoriale ed emotivo così potente. Come aveva promesso Fulvia, l’insegnante, l’Antigravity ha provocato in me un cocktail di ormoni della felicità e il desiderio di averne ancora. Già, perché è questo che mi fa lo sport, più ne faccio e più ne desidero. Ok, lo ammetto. Mi chiamo Valentina, ho appena compiuto 34 anni e sono sport dipendente.
Devo questa mia nuova dipendenza a Christopher Harrison, ballerino, coach, coreografo e inventore del metodo Antigravity. Grazie Chris, per avermi incasinato ulteriormente la vita.
I benefici dell’Antigravity sono pressoché immediati. La schiena scarica le tensioni già dalla prima inversione, la mente si libera con il respiro e le gambe si alleggeriscono grazie alla shakerata del sistema linfatico.
Puoi tornare bambina facendo semplicemente l’altalena o meditare chiusa in un bozzolo da farfalla, insomma puoi trovare la tua dimensione del momento o semplicemente il mood del giorno.
Ci sarebbe da parlare per ore dei vantaggi, delle caratteristiche, di quanto sia complementare ad altri sport, tipo la pole, e dei trucchetti per rendere al meglio durante questa pratica: tipo non fare colazione con mezza teglia di tiramisù venti minuti prima della lezione.
L’Antigravity è probabilmente un argomento ancora abbastanza nuovo in Italia e rischia di essere preso per l’ennesima moda da palestra, ma bastano tre minuti per rendersi conto che non è così e che servono muscoli pronti a mettersi in gioco, coordinazione e grandissima concentrazione per entrare in questo mondo. Un mondo che vi invito a scoprire