Ho conosciuto Bea quando ero in crisi con lo yoga. Cercavo un luogo sicuro in cui praticare fuori da ogni schema, semplicemente sentirmi e sentire. Lei è stata accogliente proprio come le sue lezioni: mi sono sentita totalmente libera di praticare con i miei tempi e senza sentirmi sotto pressione. Avevo proprio bisogno di questa libertà di fluire, del flow, e anche oggi vado a trovarla quando sento il bisogno di praticare senza pensieri.
Ho fatto pace con lo yoga e questo lo devo anche a lei, quindi sono più che felice di raccontarvela in questo articolo 🙂
Ciao Bea, finalmente riesco a farti questa intervista, a cui pensavo da un po’… ! Raccontaci un po’ di te, dei tuoi inizi e della tua prima vertigine per lo yoga.
Ciao Ale, grazie a te!
Dunque, ho conosciuto lo yoga da autodidatta con un DVD di Brian Quest. È stata una rivelazione assoluta per me, perché anche se in quel momento ero molto allenata fisicamente mi è sembrato faticosissimo, ma soprattutto perché mi ha sorpresa il senso di benessere a fine lezione che andava ben oltre l’allenamento: provavo quel senso di pace che in passato avevo trovato solo nella meditazione dinamica. Da lì il passo è stato breve ho iniziato a cercare una scuola e a praticare regolarmente. Il mio primo insegnante “in carne e ossa” è stato Max Gandossi del Centrolistico, che mi è piaciuto fin da subito soprattutto per la sua umanità e gentilezza.
Per chi non lo sapesse, tu insegni uno stile di yoga che si chiama Odaka, come lo hai conosciuto?
Per caso. Sono andata con un’amica ad un workshop e quel giorno sono passata da diversi stati d’animo perché Odaka rivoluzionava la mia idea di yoga e di maestri di yoga. Quel giorno mi sono iscritta al corso insegnanti ed è iniziato un viaggio intenso e profondo dentro e fuori di me… e anche l’amica si è poi iscritta al corso insegnanti e si è certificata quest’anno!
Io invece ho conosciuto l’Odaka yoga proprio grazie a te, e ne sono davvero felice! Hai voglia di spiegarci di che tipo di yoga si tratta?
Certo! Odaka Yoga è uno stile di yoga che fonde lo yoga tradizionale con il principio di centratura e circolarità delle arti marziali e prepara il corpo ad entrare nelle pose utilizzando delle dinamiche che si ispirano ai movimenti delle onde dell’oceano; all’apparenza può sembrare una descrizione poetica e un po’ astratta, ma in realtà i principi applicati sono di biomeccanica del movimento e di ingaggio della muscolatura profonda per allinearsi e centrarsi in un movimento continuo e fluido.
Hai perfettamente ragione, anche per me è stato un modo nuovo di fare yoga con estrema fluidità e libertà, ma sempre in sicurezza!
Hai avuto difficoltà all’inizio del tuo percorso?
Alcune … (sorride)
Il fatto che la pratica non fosse limitata alle asana mi sembrava creare disordine e le transizioni erano ai miei occhi movimenti estetici, faticavo a comprenderne il senso e tendevo ad “intellettualizzare” troppo, mentre questa è una pratica che porta molto all’ascolto interiore, ma allo stesso tempo anche molto tecnica. I movimenti all’apparenza estetici sono basati sulla biomeccanica del movimento. Ci ho messo un po’ a comprendere l’essenza di gesti all’apparenza meramente estetici e quanto queste transizioni rendano la pratica un viaggio, una sorta di meditazione in movimento. Odaka è diventata la mia unica pratica perché il senso di completezza e di centratura che ho avuto è stato una rivelazione. Mi sono resa conto di aver avuto molto pregiudizio iniziale, ma quello che poi ho trovato è stato incredibile per me.
Mi sono innamorata di questo stile di yoga perché mi ha aperto il cuore e rafforzato le radici, mi ha aperto davvero ad un mondo di possibilità infinite che nemmeno immaginavo di poter avere.
Posso confermare, anch’io ho provato quel senso di libertà e radicamento durante le lezioni insieme a te, un senso di leggerezza molto piacevole che non avevo più trovato da un po’!
A chi consiglieresti di praticare Odaka Yoga?
A chiunque!
Parlando della tua pratica personale, quali benefici ti ha portato?
Mi ha portato radicamento ed apertura al tempo stesso. La circolarità dei movimenti e l’attenzione alle transizioni così come la fluidità della pratica mi hanno portato ad un senso di centratura profondo che mi ha aperto al mondo in modo nuovo.
E come insegnante invece, hai progetti per il futuro?
Sì! Ne ho tanti, tantissimi che stanno arrivando indipendentemente dalla mia volontà! Diciamo che già il progetto del mio studio, il JustB, si arricchisce ogni giorno e vivere questo progetto mi appaga davvero! E poi le collaborazioni e gli scambi si stanno moltiplicando, e questo è semplicemente meraviglioso!
Cosa ti sentiresti di consigliare a chi vuole iniziare?
Di provare. Non c’e’ altro modo, e se non è una pratica congeniale suggerisco di provarne altre! Lo yoga è yoga, qualunque sia lo stile.
Per le vertiger di tutta Italia, dove si può praticare Odaka Yoga?
Ormai ci sono insegnanti e centri in tutta Italia, sul sito ufficiale trovi tutti gli insegnanti!
E per chi volesse intraprendere il percorso per diventare insegnante come te, dove sono i teacher training?
Puoi trovare la formazione insegnanti a Milano [Presso JustB, il centro di Beatrice, ndr], Arezzo, Roma, Reggio Emilia, Olbia e Catania.
Grazie Bea, sono certa che in moltissimi ora saranno curiosi di conoscere Odaka Yoga!!!
Potete seguire Beatrice sul sito del JustB e su facebook.