Ieri, mentre facevo le mie solite due ore di stretching domenicale e mentre soffrivo per raggiungere la tanta agognata spaccata, ho avuto un barlume di lucidità e il mio cervello mi ha chiesto: “perché?” “cosa mi spinge da più di un anno a soffrire per allungare i muscoli ischiocrurali?”
Le mie gambe non sono MAI state flessibili né la spaccata un obiettivo della vita. Fino a che non sono entrata nell’ambiente della pole dance.
Prima per me la spaccata era “qualcosa che riuscivo a fare quando avevo 6 anni (male) e di cui non ho nessuna necessità”. Poi, come ogni volta che ti integri in un gruppo nuovo anche le mode e i must di quel gruppo diventano tuoi, così a me è venuto il pallino per la spaccata.
Un anno e mezzo di sforzi, il primo maggio sono finalmente riuscita per la prima volta a toccare terra, solo da un lato, l’altro è infortunato da ottobre – sovrallenamento da spaccata. A distanza di 2 settimane il mio corpo e il mio cervello si sono chiesti “a che pro?
Ecco, io una risposta non ce l’ho.
Perché la spaccata è così importante? Perché con le migliaia di figure e tricks in cui posso spaziare facendo pole dance ho bisogno della spaccata? Che poi andando a guardare bene diversi trick con spaccate al palo sono solo spaccate “apparenti”.
Ma soprattutto: perché io, pezzo di legno dal bacino ai piedi mi devo sforzare a fare qualcosa che assolutamente non è nelle mie corde quando invece potrei scegliere di valorizzare i miei punti forti, cioè mobilità di schiena e spalle? Un conto è migliorare qualcosa al fine di avere linee più eleganti, un conto è chiedere a un elefante di imparare ad arrampicarsi su un albero. Semplicemente non funziona.
Credo che nel mondo della pole dance la spaccata sia effettivamente sovrastimata. Personalmente, non trovo nessun valido motivo per cui tutti debbano impazzire dietro alla moda dello split.
Fortunatamente la pole dance è uno sport che lascia liberi di spaziare secondo le proprie capacità, i propri talenti: se sono forte posso sviluppare la forza, se sono flessibile la flessibilità, se sono aggraziata farò più cose da ballerina e così via. Nessuno ci impone regole (per ora), nessuno dice che tutti dobbiamo avere le stesse capacità.
Questo discorso vale per la pole dance, ma può valere per tanti altri sport. Credo che tutti debbano ascoltare il proprio corpo, studiarlo, capirne le potenzialità e i limiti e poi svilupparsi intorno a quelli, altrimenti rischiamo solo di buttare via energie in cose che ci faranno sentire frustrati e né noi né i nostri allenamenti ne trarremo vantaggio.
Se proprio vuoi arrivare a fare la spaccata ti consiglio di guardare questo tutorial realizzato da Vertige con Laura Martinelli, così da avere una traccia su quale routine fare nel tuo allenamento.
E tu so cosa ti sei fissata?