Arriva il freddo e ti viene voglia di attaccare le scarpette da running al chiodo? Giammai! Con i nostri consigli potrai correre per tutto l’inverno in totale benessere!
Per molti, ottobre is the new gennaio: si compra l’agenda nuova, si programmano le giornate a venire, ci si iscrive in palestra forti di quel senso di colpa valido per tutte le stagioni “a Natale e durante le vacanze si mangia come buoi”. Ci crediamo fortissimamente quando formuliamo i buoni propositi: poi, quando i gonfiori da abbuffate se ne vanno, il lavoro incalza e fuori fa freddo (o meglio, a gennaio continua a fare freddo, ma avevamo il sacro fuoco della volontà a scaldarci quando ci siamo iscritti in palestra) diventa difficile mantenere la costanza.
Tra i buoni propositi che più spesso mi capita di sentire – e rispetto ai quali quelle due volte all’anno assumo l’autorevolezza dell’Oracolo di Delfi – il “da domani comincerò a correre” batte ogni palestra, ogni nutrizionista, ogni impegno a mantenere sempre la propria casa in ordine (che poi sarebbe il mio proposito ricorrente, che mi dimentico di ottemperare dall’ 87). Altrettanto spesso, tuttavia, il proposito di andare a correre è il primo ad essere abbandonato: anzi, spesso il Podista del Senso di Colpa (che qui mi piace chiamare P.S.C.) non varcherà mai la soglia di casa, e la ragione è quasi sempre la stessa: “FUORI FA FREDDO, ASPETTO LA BELLA STAGIONE”.
Mai come in questo caso, dobbiamo ammettere che si tratta di un alibi non peregrino: che gli vuoi dire, ai pinguini che dal 15 novembre popolano le nostre città? E alla stagione dei monsoni che inaspettatamente arriva anche in Italia a rovinarci pieghe, gite in campagna e bucato?
Ragazzi, vi stupirò dicendo questa cosa, ma in inverno fa freddo: e dirò di più, a volte piove pure. Eppure posso garantirvi che non soltanto d’inverno è possibile correre, ma che potrete farlo senza farvi venire una broncopolmonite. Puntuale come ottobre e le cose che abbiamo rimandato a “dopo le vacanze”, ecco la mia lista di tips and tricks per cominciare a correre anche quando il termometro sembra ostile (e per riprendere se, come me – ebbene sì – vi fate scoraggiare dalle giornate più brevi). Bonus track, qualche considerazione che potrebbe aiutarvi a mantenere la motivazione. O farvi desistere del tutto, chi può dirlo.
Correre d’inverno è più facile che farlo d’estate
Questo è il grande segreto che tutti quelli che corrono abitualmente condivido. Non guardate i palestrati e le fighe ventenni che corrono sul lungo mare in agosto: quasi sempre sono corridori occasionali, che magari stanno smaltendo il gelato del giorno prima. La verità è che correre è faticoso, e che d’estate abbiamo meno energie. Sudi come un maiale, ti fermeresti a bere anche in una pozzanghera (che comunque non troveresti, perché non piove da 5 settimane), invochi flebo di integratori come un body builder professionista. In inverno, invece è tutta un’altra storia: l’aria gelida dei primi passi diventa in pochi minuti non solo tollerabile, ma anche gradevole. Quando si corre, infatti, il nostro corpo percepisce una temperatura più alta di circa 10 gradi centigradi. Un buon abbigliamento (ora ci torniamo) farà il resto.
Altri vantaggi del correre d’inverno: non sudi, i problemi di pressione bassa sono molto più gestibili, ma soprattutto avrai già una tua routine giornaliera abbastanza scandita in base a quello che puoi e non puoi fare.
Mi spiego meglio: in estate spesso abbiamo più tempo, anche troppo, e non pianifichiamo perché non ne sentiamo la necessità. Il fatto di poter andare a correre sempre, quindi, diventa non andare a correre mai, perché “tanto posso farlo in ogni momento”. Se vuoi che la corsa diventi un’abitudine, devi inserirla tra le tue abitudini: ti renderai conti subito, nel tuo planning invernali, dei “buchi” che potrai occupare con la corsa. Avrai al massimo una, o due opzioni, e quindi tenderai a non rimandare all’infinito.
Abbigliamento tecnico (e non termico): funziona!
Ora, lungi da me dirvi che dovete andare nel negozio più esclusivo della vostra città a spendervi la tredicesima in leggins termici e gilet catarifrangenti, ma assolutamente MAI, MAI, e ancora MAI, avallerò la vostra scelta di uscire con la felpa delle superiori e i pantaloni che usate per pilates. In questo caso non c’entra il look (come già ho detto, uscire da casa alle 6 di mattina vestita da Diabolik mi fa sentire figa come quando devo fare i pacchi per il trasloco e indosso solo capi che dopo posso bruciare senza pietà), ma la natura stessa dei materiali. Le felpe in cotone (o peggio ancora, lana), sono fantastiche quando sei a casa con una cioccolata calda in una mano ed il telecomando nell’altra, ma quando fai attività fisica diventano, dieci minuti dopo che hai cominciato, troppo pesanti: appena ti fermerai poi per riprendere fiato, il sudore ti si gelerà inevitabilmente addosso (e lì non potrò garantirti che non ti verrà un raffreddore).
I tessuti non tecnici, inoltre, non ti proteggeranno dall’attrito, che è molto frequente in sport con movimenti prolungati e ripetitivi come la corsa (donne, ci siamo capite: la consuzione intercosciale). Quindi, riepilogando, abbigliamento tecnico sì, anche economico. L’abbigliamento termico vi farà spendere un po’ di più, e spesso non sarà necessario.
Io mi regolo così:
Le magliette al primo posto
Nel caso di climi abbastanza miti (centro e sud Italia, per intenderci) sono più che sufficienti una maglietta a mezze maniche di tessuto tecnico (aridaje!) ed un k-way. All’inizio si sentirà un po’ freddo, ma poi andrete alla grande: allungate le maniche se siete più freddolosi. Se proprio ne sentite la necessità procuratevi una maglietta termica, sapendo che vi costerà un po’: è l’unico caso in cui mi sento di sconsigliare la grande distribuzione, e di investire nelle marche specializzate in abbigliamento da corsa, io preferisco Mizuno. Maglie economiche non mi hanno mai garantito quella traspirazione che sì, serve anche di inverno, e quella protezione dal freddo che invece ho trovato sopra i 40 euro: se qualcun altro ha esperienze diverse, sarei ben lieta di cambiare idea. Comunque, repetita iuvant, io nel cassetto ho tre magliette termiche, che avrò usato due volte in tutto l’inverno. Regolatevi in base al clima della vostra città.
Giudizio complessivo: con un budget ridotto riuscirete ad avere un ottimo ricambio. Al massimo prevedete una o due maglie più pesanti. Non di più.
Il mitico K-way
Serve come il pane. Protegge dal vento e dalle pioggerelle impreviste: non funziona con gli tzunami, ma ci sono prodotti pensati anche per piogge più intense. Se siete in una zona non eccessivamente piovosa – o se, come me e molti corridori abituali, della pioggia ve ne fregate – con neppure venti euro potete portare a casa dei modelli degnissimi (anche meno nei mercatini). Se intendete comprare un modello più resistente all’acqua, i prezzi aumenteranno sensibilmente: tuttavia, meglio investire così che in t-shirt e leggins (anche se io, insisto, vi consiglio sempre di dare priorità all’acquisto delle scarpe giuste).
Giudizio complessivo: se potete, fatevi un regalo e prendetevi un bel k-way: ve lo troverete anche per la città e per i contesti informali. Io purtroppo non ho la voce “contesto informale” nel mio guardaroba, ma riconosco che un bel giubbottino pratico da infilare in borsa mi farebbe sempre comodo.
Pezzi di sotto: leggins o pantaloncini
Come si dice dalle mie parti: sparagnate. A parte che i pantaloni che usate in estate (sì, anche quelli corti) potranno essere usati senza problemi per buona parte dell’inverno (le gambe, ca va sans dire, soffriranno meno il freddo), non ho mai trovato differenze sostanziali tra i modelli da 10 euro e quelli da 60. Lo dico tra i denti: sono comunque brutti. Anche qui, se fa proprio freddo, potete valutare un acquisto di prodotti felpati: in ogni caso non avrete la mia benedizione.
Giudizio complessivo – Qualora non fossi stata chiara: sparagnate.
Accessori
Utili, utilissimi, caldamente consigliati. Io in particolare cerco sempre di non dimenticare cappello e guanti. O meglio, ora che ho i capelli lunghi soffro un po’ con il cappello, tanto da dovermelo togliere subito: chi ha i capelli corti (o pochi capelli) non può farne a meno. Un’opzione interessante è la fascia in pile (quella bella larga, per intenderci): potete cominciare a correre tenendola in testa, per poi calarla sul collo quando avrete troppo caldo: non aderirà troppo, ma comunque vi riparerà dal freddo (se avete le caldane, la avvolgete attorno al polso, e via! Non avrete neanche l’ingombro di portarla in mano). Sottovalutatissimi, i guanti sono invece il vero segreto per restare al caldo. Io li metto anche in autunno, quando è ancora presto per il k-way; ne ho un paio tecnici, fantastici, resistenti all’acqua e poco ingombranti (certo mi fanno sembrare un portiere di calcio, ma funzionano).
Giudizio complessivo: Se proprio dovessi spendere qualcosa in più sugli accessori, lo farei sui guanti: è opportuno che siano abbastanza impermeabili e non facciano sudare troppo. Ogni cappello va bene, magari evitando quelli a tesa larga con veletta: non state andando a sposare il pacer della Maratona di Milano, suvvia.
CONSIDERAZIONI SPARSE:
- L’Abbigliamento termico da corsa (ma in realtà anche quello tecnico), proprio perché poco voluminoso e molto attillato, è adattissimo per essere infilato sotto gli abiti “normali” per tenersi al caldo senza ricoprirsi di strati. Potrete quindi osare le vostre mise più accattivanti senza rischiare l’assideramento e, all’abbisogna, essere pronti per fare una corsetta: basterà spogliarvi!
- Di inverno l’ora ideale per uscire sarebbero le 12:00, al pieno della luce e del calore. Siccome molti di noi lavorano, è facile che restino per correre solo le ore di buio: in questo caso valgono ancora di più le raccomandazioni della nonna di non correre da soli, preferire strade ben illuminate ed evitare, soprattutto se da soli, l’uso di cuffie.
- Esagerate col colore: sarete più visibili. Pensavate davvero che noi podisti andassimo vestiti da evidenziatori perché perennemente in acido? O meglio, in realtà dopo un po’ ci godiamo, ma farsi vedere dalle macchine è sempre utile, specie quando la luce esterna è poca.
Sei pronta per affrontare quest’inverno correndo? Se sei ancora indecisa e stai valutando il divano, puoi comodamente sederti e leggere i miei altri articoli dedicati al running.