Non sono longilinea, non ho mai praticato danza o ginnastica a livello agonistico, non mi alleno ogni giorno, non so fare la spaccata completa.
Incredibile: SONO NORMALE. Eppure faccio pole dance.
Ogni giorno in questo sport ci imbattiamo in poler dancer super bellissime, tonicissime, bravissime, flessibilissime e un sacco di altre issime. Ma allora come facciamo noi, simpatici e dolci fagottini, a sentirci a nostro agio e appagate da quello che facciamo?
Signore e signori, ecco tre semplici mosse attraverso cui passa tutta la soddisfazione di una pole dancer normale.
1# Prova di forza: la fatica verso la prima trazione al palo.
Ricordo nitidamente la mia prima lezione di pole: a metà riscaldamento ero paonazza, al ventesimo addominale mi girava la testa e alla quinta flessione avevo ufficialmente la nausea. Come se non bastasse, l’insegnante (ovviamente una stangona bionda, bellissima, con un fisico mozzafiato) mi disse di TRAZIONARMI. Ricordo ancora la mia espressione da ebete riflessa sullo specchio della sala corsi. Trazio-che? Cosa mai voleva dire? Ecco, in pratica è come alzarsi alla sbarra, però al palo: ti metti lì davanti, un braccino su e uno giù, addome in dentro e ti tiri su. Cioè, ecco, diciamo che ci provi. Io la prima volta… niente. Nemmeno un millimetro di sollevamento. Zero totale. Per un’intera ora di lezione.
Eppure mi sono divertita tantissimo, perché la mia insegnante non demordeva e le altre ragazze ridevano insieme a me della mia (e della loro) incapacità di salire. È stato grazie a queste risate che ho deciso di continuare a provare. Traziona traziona, dopo qualche mese ce l’ho fatta per davvero!
Gioia, felicità e un prosecco per festeggiare!
Tutti gli altri esercizi al palo hanno seguito la stessa sorte: con costanza, impegno e tempo i risultati sono sempre arrivati. Assieme ai prosecchi da stappare, ovviamente.
La soddisfazione numero uno è CONDIVIDERE LA TUA PRIMA TRAZIONE CON DELLE NUOVE AMICHE.
2# Prova di coraggio: mi tolgo i leggins e la canottiera e resto in short e top.
La tragedia iniziale dello scoprirsi.
Cominci pole dance e pensi che la palestra sarà piena di ragazze magre, toniche, senza difetti e che tu ti vergognerai come una ladra. Poi scopri che non sei alla settimana della moda di Milano, ma in una palestra con persone come te, normali. E man mano che ti alleni ti accorgi che la pelle scoperta ti serve per fare attrito al palo e tenere la presa.
Le gambe nude non sono mai state un gran problema per me. Ma OHMMMIODDDDIOOOO la pancia e i fianchi fuori NO, vi prego NO. Con quella zona del mio corpo ho sempre avuto un sacco di difficoltà. Però da allora ci sono delle sostanziali differenze.
Adesso quando mi alleno o insegno alle mie ragazze, flup, in un attimo la maglia è lì a terra. Non ci pensi neanche più, la pole ti ha stregato con il suo incantesimo e riuscire a volare è più importante di ogni difettuccio. Non ti rendi nemmeno conto di quando e come succede… semplicemente a un certo punto ti ritrovi lì, ad arrampicarti con l’ombelico di fuori e la coulotte striminzita.
E non perché improvvisamente hai ottenuto la siluette di Belen, no. È la percezione di te che è cambiata, la tua autostima che è cresciuta e non hai nemmeno faticato, è stato tutto spontaneo.
E qui su Pole Dance Italy ce ne parlano benissimo leggi l’articolo.
La soddisfazione numero due è: AVERE DEI DIFETTI, MA CONVIVERCI SERENAMENTE.
3# Prova morale: I’m a wonderful Unicorn.
C’è poco da fare, lo sport ti cambia. Cambia la tua forma fisica, sì, ma con lei cambia anche la tua mente. Non solo ora hai dorsali e braccia da piccola Hulk (e finalmente la moka di mattina te la apri da sola), ma anche se forse non te ne sei accorta è aumentata la tua FORZA INTERIORE.
Il corridoio che dallo spogliatoio ti conduce alla sala corsi, prima era un tortuoso sentiero da affrontare con il tutone coprente stile pista da sci. Adesso sono solo quattro passi che ti separano dalla tua lezione delle meraviglie e la tuta te la dimentichi proprio a casa. Il difetto fisico c’è e ce lo teniamo, ma tanto noi ci trazioniamo su per un palo, siamo splendide così!
E da quando sono più in pace con me stessa, vivo meglio la mia forma fisica ed eseguo meglio le mie figure al palo.
Sono una persona normale, con un fisico normale, che pratica uno sport che ama e che l’ha resa migliore. Scusate se è poco!
La soddisfazione numero tre è: PRATICARE UNO SPORT REGOLARMENTE E SERENAMENTE, PERCHÉ ESSERE NORMALE VA BENE ED È BELLO.
E, da non credere, da quando riesco nelle piccole conquiste sportive riesco anche meglio nello studio e nel lavoro. Vi è capitata la stessa cosa?