Il motociclismo, non è solo quello più famoso corso sull’asfalto con ginocchia che sfiorano la pista e velocità incredibili. Il motociclismo è composto da mille sfumature. Quello dei colori della terra e della natura è l’enduro.
Una disciplina tosta, l’enduro si pratica su terreni accidentati di diverse tipologie: dalla terra battuta alla sabbia. Pensate alla gara più famosa al mondo la Parigi – Dakar e avrete una piccola idea di quello di cui sto parlando.
Uno sport duro, ma non pensate come al solito che per questo, sia riservato a soli uomini. Forse è difficile trovare una donna che abbia voglia di mettersi a confronto con le tante difficoltà che questa disciplina comporta, ma in Italia abbiamo una realtà molto attiva che supporta e segue le ragazze che vogliono fare dell’enduro, il loro sport: Lady Enduro Project.
Il team, nato nel 2013 per volontà di Anna Sappino, team manager e pilota con 7 titoli italiani e due partecipazioni alla Six Days, definita anche l’olimpiade dell’enduro, conta ad oggi oltre 20 ragazze tesserate. Non è poi così difficile trovare donne con la passione della gomma tassellata!
Ma che cos’è l’enduro?
Se vuoi capire meglio cosa significa enduro, questo breve e divertente video ti aiuterà sicuramente.
In più oltre al video ti consiglio di leggere le interviste alle quattro donne del progetto Lady Enduro per sapere esattamente di cosa stiamo parlando e ovvero che per poter praticare l’enduro:
- non bisogna aver paura di sporcarsi. La sottoscritta, motociclista da strada, è abituata bene ah ah !.
- non bisogna avere paura dei lividi. Ma questo per qualsiasi sport, andatevi a leggere il mio articolo.
- non si deve mollare mai!
Passiamo alle interviste con quattro donne dell’enduro
Con il prezioso aiuto di Maria Teresa, che nel team si occupa di comunicazione, per questa intervista abbiamo selezionate quattro ragazze del team per raccontare il mondo enduro da diversi punti di vista:
La Neo Endurista: Matilde Giordano
La Mini: Isa Soncin
La Pro: Cristina Marrocco
La Veterana, colei che va in moto da sempre: Susanna Grasso