È settembre e come ogni anno, spinti dai buoni propositi e dalla spinta energetica delle vacanze, riprendiamo l’attività fisica cercando un corso che faccia per noi.
Chi sceglie lo yoga, si trova disorientato dalla quantità di stili e classi offerti dai vari centri presenti in città.. e allora come fare a scegliere lo yoga giusto?
Premetto che ogni yoga è diverso proprio perché l’insegnante è diverso, e ognuno reinterpreta in modo personale gli insegnamenti che ha avuto a sua volta. Perciò, anche due corsi di yoga con lo stesso nome avranno caratteristiche diverse in termini di difficoltà, velocità, attenzione ai dettagli.
Ecco cinque criteri che potete seguire per capire se iscrivervi al corso dopo la lezione di prova
1. L’insegnante mi piace
Prima di tutto, in un corso di yoga il rapporto che si instaura tra allievo e insegnante è molto importante, anzi direi che è l’essenza del corso stesso. Spesso chi cerca un corso di yoga sta cercando una nuova strada, e una guida che lo accompagni nella scoperta di una nuova consapevolezza di sé, ed è proprio nella relazione, non solo nella tecnica, che si gioca questa scoperta. A mio parere, è fondamentale avere fiducia in ciò che l’insegnante ci spiega e suggerisce.
Fidarsi. Affidarsi
Se ci fidiamo riusciamo meglio a concentrarci senza pensare “che posizione assurda è questa?! Funzionerà? Mi farò male?”. Se la voce dell’insegnante ci trasmette sicurezza riusciamo ad eseguire anche una posizione che ci fa paura, riusciamo a lasciarci completamente andare durante il rilassamento, se crediamo nella sua competenza ci possiamo affidare ai suoi consigli in caso di un particolare problema fisico, ed eseguire a casa con determinazione una pratica specifica per le nostre esigenze.
2. Il giusto ritmo
Chi ha detto che lo yoga è solo meditazione? O solo stretching?
Troppo spesso quando dico che faccio yoga mi sento rispondere “ah ma cosa fai, mediti? Io mi annoierei!”, oppure “io ho bisogno di sudare”.
Sfatiamo tutti questi miti. C’è uno yoga giusto per tutti, basta trovarlo. Lo yoga giusto per voi è quello che soddisfa il vostro ritmo, sia esso lento o veloce.
Mi è capitato di seguire lezioni di yoga dinamico che mi hanno fatta sudare come mai in vita mia. Oppure lezioni molto tranquille e rilassanti in cui sentivo il corpo lasciarsi andare morbidamente nelle posizioni. In altre ancora, potete trovare anche una parte di pranayama (le “posizioni del respiro”, ossia esercizi di controllo del respiro) e visualizzazione guidata.
- Se cercate le lezioni di yoga dinamico, andate di Ashtanga yoga, Vinyasa yoga, Power yoga, Yoga flow e simili.
- Se invece volete rilassarvi e meditare, cercate Yoga nidra, Yin yoga, Restorative yoga.
- L’Hatha yoga sta nel mezzo, poiché il termine, che indica un’antica scuola tradizionale di yoga, è diventato oggi molto generico. Tipicamente le lezioni di Hatha Yoga hanno una parte dinamica minima o nulla, mentre prediligono lo studio delle asana in modo statico, con attenzione all’allineamento e alla postura.
Perciò, assicuratevi che la lezione abbia il ritmo che desiderate.
Se il corso di yoga che volete provare è chiamato semplicemente “Yoga”, non scervellatevi per capire che yoga sia: fate una lezione di prova, e capitelo voi stessi!
3. Il mio corpo è contento
Lo yoga, se fatto bene, deve essere una gioia per il corpo. Va bene avere qualche dolorino il giorno dopo se non siete abituati alla pratica, ma non va bene accusare dolori o contratture, o ancora peggio problemi, anche lievi, alla colonna o alle articolazioni, perché vuol dire che state facendo lavorare il corpo in modo sbagliato.
Lo yoga è scienza, è precisione, e deve essere adattato alle proprie esigenze arrivando al limite delle proprie capacità ma senza mai superarlo.
Dovreste sentire al massimo quel “dolore buono” in cui muscoli sopiti si riattivano, ma ricordatevi che il vostro corpo non dovrebbe rimanere traumatizzato dalla pratica, ma solo esserne grato.
E se siete uno di quelli che pensa “lo yoga non fa per me, non sono abbastanza sciolto”, non temete, lo yoga è fatto proprio per voi! Basta trovare un corso adatto a voi, che non vi faccia sentire “l’impedita” della situazione e che non sia troppo intenso, in modo da insegnare gradualmente al corpo a sciogliersi e a trovare un nuovo punto di equilibrio senza farsi male.
4. Il mio portafoglio non piange miseria
Quanto costa fare yoga? Anche questo è un elemento fondamentale nella scelta di un corso.
A mio parere, un prezzo onesto per un buon corso di yoga è tra i 10 e i 20€ a lezione, anche in base al pacchetto (più lezioni comprate, meno costeranno), e alla città in cui vi trovate (a Milano per esempio siamo più verso i 20€). Se è molto di più, pensateci due volte.
Diversamente vale per i workshop, che sono lezioni a tema, magari con insegnanti stranieri o comunque “famosi”, per cui una lezione può costare anche 50€ (o più!). In quel caso, valutate bene chi è l’insegnante, ma a volte può valerne davvero la pena.
5. Quel qualcosa in più
Fare yoga, chi lo pratica lo sa bene, non è come andare in palestra. Lo yoga è (o almeno, dovrebbe essere) un percorso, un viaggio dentro se stessi in cui si è guidati a prendere coscienza, attraverso il corpo ed il respiro, dei propri limiti, delle proprie potenzialità, delle proprie resistenze, dei propri obiettivi. È normale, dopo la prima lezione di yoga, sentire il bisogno di piangere, o sentirsi nervosi, o in generale sentire che vengono fuori emozioni che non vi aspettavate, magari anche “scomode”.
Lo yoga scatena qualcosa che non possiamo controllare, porta a galla le nostre emozioni. Dopo un po’, diventa normale finire una lezione ed essere talmente rilassati da sentirsi “molli” e aver solo voglia di teletrasportarsi nel letto!
Perciò, se abbiamo scelto lo yoga “giusto per noi”, sarà normale sentire il bisogno di tornare a lezione, per proseguire quel percorso tutto nostro, che mettiamo in pausa tra una lezione e l’altra ma che in realtà non è mai in pausa: se iniziamo un viaggio dentro di noi, ci accorgeremo di cambiamenti anche nella vita di tutti i giorni. Di come diventiamo più attenti ai nostri movimenti, al nostro respiro, al nostro modo di parlare, di reagire alle situazioni e, magari, anche al nostro modo di pensare.