Ramesh Sheety, il mago degli adjustment
Nella prima domenica soleggiata e calda di qualche mese fa, butto in macchina il tappetino, attacco il navigatore e, con un po’ di emozione e tanta voglia di praticare, parto per gettarmi a capofitto in un weekend tanto atteso e desiderato.
Al Cielo e Terra Yoga Studio di Sesto San Giovanni Max Gandossi e Silvia Romani del Centro Olistico hanno organizzato un workshop per condurre il quale è arrivato direttamente da Mysore Ramesh Sheety, allievo di BNS Iyengar, un maestro famoso e carismatico, che ha ispirato migliaia di allievi e che ha anche dato il nome ad un metodo molto diffuso, basato sulla precisione degli allineamenti nelle posizioni yoga.
Per farla breve, per chi non mastica tanto di yoga: un mito assoluto!
E uno dei suoi allievi, Ramesh, sarà proprio li in carne ed ossa e io lo potrò ascoltare, farmi guidare da lui, e soprattutto correggere… Sì perché Ramesh è noto come il mago degli adjustment.
Cioè??? Si tratta di quelle manovre che un maestro yoga esegue sugli allievi per aiutarli ad entrare correttamente in una posizione, oppure ad approfondirla. In poche parole: un super coach che solo con un tocco riesce a farti svoltare e a raggiungere dei risultati che magari cercavi da tempo faticosamente di conseguire senza riuscirci.
Io e il mio fedele tappetino percorriamo la strada che ci separa da Ramesh in uno stato che oscilla tra l’eccitazione e l’incredulità per essere già fuori casa di sabato mattina presto.
Quando arrivo la sala è già molto popolata e tutti aspettiamo l’apparizione del maestro, il blocco degli appunti è accanto a me e io sono pronta ad iniziare.
E infine il mago fa il suo ingresso, poco solenne, sorridente e abbracciando con lo sguardo tutti i presenti. E’ arrivato in sordina ma si sente che è li, ha in qualche modo riempito la sala.
Dei pantaloni corti e una maglietta sportiva, non c’è niente di mistico nell’abbigliamento, la pancia è rotonda e lo sguardo è dolce e un po’ sornione. Saluta e la giornata ha inizio.
Si comincia con un implacabile riscaldamento in ashtanga style, che prevede un numero non meglio specificato di saluti al sole eseguiti in modo dinamico e con un ritmo sostenuto, dopo il quale mi sento già messa a dura prova, me la giornata è ancora lunga…
Fortunatamente ora si comincia con gli adjustment e il meccanismo è molto semplice: si lavora su una asana (posizione) e chi ha dei problemi a praticarla o la vuole perfezionare si offre volontario per essere “adjustato” da Ramesh!
Si comincia con una delle posizioni più famose dello yoga: il cane che si stira. Si tratta di un grande classico, presente nel saluto al sole e insegnata praticamente in quasi ogni lezione yoga del pianeta. Ma questo non significa che sia facile!
La prima volontaria arriva timorosa e si sottopone al trattamento d’urto e Ramesh non va certo per il sottile e fa sentire tutto il suo peso alla coraggiosa che ha rotto il ghiaccio: prima si appoggia in modo deciso con tutto il corpo al suo bacino e poi cambia lato e le tira con forza le gambe. Visto da fuori non ha certo un aspetto rassicurate tutto questo, anzi…
La ragazza è a testa in giù e non è facile capire come si senta e a quel punto nel silenzio il maestro le dice serafico: And now smile!. Rimaniamo increduli e in un’atmosfera di sospensione, non sappiamo bene cosa fare, fino a quando il sorriso della nostra compagna a testa in giù, ci rassicura: va tutto bene e si può fare!
Finalmente scoppia una risata liberatoria che attraversa la sala, come se fosse una grande OM che fa vibrare di sollievo tutta la sala.
Anche io voglio essere “adjustata” da Ramesh, il mio cane che si stira ne ha bisogno! E mi butto! Stesso copione ma con molto meno pathos, stiamo prendendo le misure su come sarà il nostro weekend.
Entro in posizione e Ramesh prima mi tira le gambe indietro e poi fa pressione sulla mia zona lombare, per aiutarmi a portare il peso indietro e appoggiare i talloni a terra. La sensazione è stranissima: da un lato sento il suo peso gravare su di me, ma dall’altro sento che proprio quel peso sta rendendo più leggero il mio corpo…. e per la prima volta nel cane a testa in giù riesco ad appoggiare i talloni a terra! Fantastico! Non pensavo sarebbe mai successo, convinta com’ero che si trattasse delle mia conformazione anatomica, incompatibile con quel tipo di movimento. Ma ora che è successo la mia felicità è totale! Grazie Ramesh! E certo che sorriderò, del resto ho un buon motivo per farlo.
Le posizioni si susseguono e Ramesh sornione osserva, dà qualche laconica indicazione “Back” “Go inside” oppure appoggia le sue dita su un punto, ad indicare che è quella la zona da cui parte il movimento oppure che è quello il muscolo sul quale lavorare per eseguire correttamente l’asana.
In poche parole ci consegna la chiave della posizione, il suo segreto, la sua essenza, ed è stupefacente e meraviglioso scoprire che la chiave è semplice e che bastano poche parole, a volte addirittura una sola, per farci vedere tutto in un modo nuovo e a rendere il nostro yoga differente.
Tutto diventa possibile e in alcuni casi addirittura facile! Grazie Ramesh and …. smile!
Special thanks to Lavina di Ma.Ni PhotoStudio per le fantastiche foto, che hanno sempre saputo cogliere l’attimo.