Ti piace lo yoga, ma anche le discipline aeree? Ti piace ascoltare il tuo corpo a testa in giù, senza preoccuparti troppo della gravità? Allora il flying yoga fa per te!
L’ho scoperto per caso: ero in vacanza a Praga e non volevo rinunciare ad allenarmi. Mentre cercavo uno studio dove fare il mio sport preferito la pole dance provando ad incastrare gli orari dei giri che avevo previsto, salta fuori questo corso di flying yoga. Ovviamente dovevo provarlo.
Alle 7:30 di un venerdì mattina ero alla stazione metro di Florenc, molto vicina al centro di Praga, pronta per la mia nuova avventura.
Sono entrata in sala, non c’era ancora nessuno ma dal soffitto penzolavano le amache colorate fatte di tessuto elastico. Già uno spettacolo!
Come funziona una lezione di Flying Yoga
La lezione è iniziata con una fase di rilassamento, distesi dentro l’amaca e protetti dal tessuto avvolgente come se fosse un bozzolo di seta. Non è stato facile staccare da tutto il resto dei pensieri, ma la respirazione guidata dall’insegnante e l’ambiente riparato dall’amaca hanno pian piano creato la giusta connessione con il proprio corpo, permettendo di concentrare la mente sul momento presente.
Dopo un breve riscaldamento, l’insegnante ci ha spiegato come usare l’amaca: oltre a rilassarsi distesi all’interno, è possibile usarla come un’altalena, appendere parte o tutto il corpo, sfruttarla come supporto per le inversioni andando a testa in giù. La lezione è proseguita con gesti armonici e controllati, eseguendo in successione delle figure ispirate alle tecniche yoga e facilitate dall’amaca.
Nel flying yoga gli esercizi a terra, quindi quelli in cui è previsto un parziale supporto dell’amaca, sono pensati per ottenere un lavoro muscolare intenso, mentre in sospensione si sfrutta la forza di gravità, decomprimendo così la colonna vertebrale e le articolazioni.
La lezione si chiude con un rilassamento finale, di nuovo protetti dall’amaca e guidati dalla voce dell’insegnante. Tutti i benefici della lezione si sedimentano addosso, gli stress che avevamo all’inizio sono lontani, se ascolti bene, sei riuscita a trovare un po’ di più il contatto con tutto il tuo corpo.
Cosa ho provato facendo flying yoga
Il lavoro è molto efficace e intenso a livello muscolare, è importante però, come mi ha più volte ripetuto Daniela, l’insegnante del corso, “Respect your limits” (rispettare i propri limiti), non strafare ma fare bene quello che il tuo corpo ti permette di fare. È un elemento forte, perché di solito pensiamo di ottenere il massimo caricando eccessivamente, invece è importante sapersi ascoltare.
Altra cosa che mi ha colpito è l’avere il coraggio di lasciarsi andare, soprattutto nelle posizioni a testa in giù. Nonostante faccia pole dance, non era così banale affidarsi al tessuto e all’aggancio proposto. Immaginatevi agganciati per la vita e le gambe, testa in giù e braccia a penzoloni. Immaginate di iniziare a dondolare avanti e indietro dolcemente come un’altalena. Divertente già di per sé, ma il mondo è cambiato nel momento in cui ho finalmente lasciato andare le tensioni e sono rimasta appesa nell’imbragatura creata dall’amaca. “Let yourself go”, ripeteva Daniela in sottofondo.
Quali sono i benefici del flying yoga
Sicuramente il flying yoga è un’ottima opportunità per migliorare l’equilibrio, riallineare la colonna vertebrale, praticare le inversioni in maniera più agevole, è antistress ed è sicuramente divertente, si fanno un sacco di capriole in aria!
L’impegno muscolare è notevole: in sospensione o a testa in giù si avverte una sensazione di instabilità e, per contrastarla, si attiva la muscolatura del ‘core’ (addome, glutei, parte bassa della schiena). Questo tipo di sollecitazione è intensa, continua ed ha un’azione tonificante e rassodante.
Cosa ti serve per iniziare flying yoga
Se volete provare anche voi, vi consiglio un abbigliamento simile a quello usato per lo yoga, preferibilmente con indumenti aderenti per evitare attrito con il tessuto. Evitate elementi che possano impigliarsi nell’amaca (bracciali, zip,…) e non mangiate prima della lezione, meglio essere a stomaco vuoto.
Foto di Pole Time Praga