Succede che poi in cima ci arrivi.
Giusto un piccolo assaggio del mondo vertical.
Anche se hai sbagliato ritmo, hai sbagliato passo, hai pagato l’inesperienza, e l’emozione che non ti ha fatto dormire. Ci arrivi col cuore, perché non importa quanto ci metti, ma la volontà di arrivare in cima, per poter essere un po’ più vicini al cielo.
Quando arrivi sei solo tu, la cima, e le montagne che ti abbracciano. E piangi. Sì, capita anche questo, perché hai raggiunto un limite, che forse non sapevi nemmeno di avere, figuriamoci immaginare di superarlo.
Da ogni esperienza si trae insegnamento. Nello sport come nella vita.
Credo che dopo questa mia primissima gara di vertical, la Faro Vertical Challenge, una corsa in montagna con pendenze in cui molto spesso ti arrampichi, sia il caso di ragionare un po’ su come allenare, oltre che il corpo, anche la mente e le emozioni, parte integrante di noi, ma che se non gestite al meglio, possono giocarci simpatici scherzetti.
Per l’allenamento fisico sono seguita dall’atleta Simone Eydallin, uno degli ideatori della Faro, che mi dà preziosi consigli per affrontare la mia prossima sfida, la Limone Extreme Vertical, gara di cui ho parlato nel mio precedente articolo. L’obbiettivo è finirla in 1h e 20minuti.
Uno di questi consigli, proprio per prepararmi anche emotivamente, è stato tentare la “prova generale” con la FARO, gara spettacolare e davvero impegnativa, che mi ha fatto capire quanto lavoro c’è ancora da fare, non solo fisico ma anche mentale.
È stata un’esperienza incredibile, una giornata meravigliosa, io che salivo, insieme ad atleti che fino all’altro giorno al massimo seguivo su instagram. Ma qualcosa dentro di me non ha funzionato.
Fino ad oggi le uniche gare fatte, pochissime per altro, erano quelle dove rischiavo poco, dove mi stancavo poco, dove bene o male una metà classifica la si portava a casa.
Questa volta no. Questa volta ho messo in gioco tutto, il cuore, la mente e il fisico. Sapendo perfettamente di avere moltissime difficoltà di resistenza e di fiato.
E allora perché? Perché si partecipa alle gare di vertical? Perché ci si innamora di questo mondo?
Non c’è una risposta razionale e logica, ed è inutile cercare di trovarla. È un richiamo che senti dentro e a cui non puoi resistere. È la montagna, coi suoi versanti ripidi, che ti invita a scalarla, e ti promette panorami favolosi e colori incredibili come quelli di Sauze d’Oulx. E tu non puoi fare altro che ascoltare quella voce, e iniziare a salire. Sempre più in alto, sfidando il terreno, sfidando la fatica, sfidando (a volte) la comune forza di gravità.
Credo che la frase del più grande alpinista di tutti i tempi, Walter Bonatti, che mi accompagna in ogni mio viaggio, spieghi meglio di qualsiasi altra parola quello che ho nel cuore:
Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo a sogna.
Ho scritto questa frase nel mio primo articolo sul contest lanciato da Dynafit What’s your muntopia, che mi aveva colpito perché premiavano gli amanti della montagna e dell’avventura realizzando i loro sogni.
Da quel contest mi sono chiesta quale fosse il mio sogno: era superare i miei limiti fisici e correre in montagna su sentieri più ripidi possibile. Non l’avevo detto a nessuno, lo sentivo nel cuore, ma quando è arrivata la telefonata che mi ha coinvolto in questo viaggio meraviglioso per diventare ambassador Dynafit e partecipare alla Limone Extreme…ho pensato che davvero salire sempre più in alto mi ha aiutato a non smettere mai di sognare, e qualcuno questo sogno me l’ha regalato davvero.
Ho la possibilità di partecipare a gare incredibili, su montagne incredibili, e con atleti incredibili. Tutto il resto conta in modo molto relativo.
Non smettete mai di sognare #vertiger, la vita può cambiare da un momento all’altro, e regalarci momenti che fino ad ora non avevamo mai osato immaginare!
Grazie alla Faro Sky Challenge, non dimenticherò mai la mia prima gara, e di una cosa sono sicura: voglio farne ancora!!
Ci rivedremo sicuramente l’anno prossimo, con un po’ di maturità in più… ma adesso gambe in spalla, e andiamo avanti con l’allenamento per la Limone Extreme Vertical! #nevergiveup
Photo credits VIALATTEA IMAGES – ph Melania Storelli e Damiano Benedetto