Tennis, uno sport esigente, elegante ed emozionale.
Un continuo passaggio di palla, schiacciate, corse, sudore e la capacità di vedere una pallina che viaggia a 200 km all’ora, mi ha da sempre incuriosita e forse anche tenuta lontana per le mie incapacità con le racchette.
La cosa più vicina al tennis che io abbia mai provato è lo squash. Su 10 palline lanciate di solito ne vedo 7 e ne prendo 4, insomma una scheggia. Se poi mi chiedi di fare una partita a racchettoni in spiaggia, mi vedrai alzare le mani in segno di totale rinuncia.
Ieri grazie a Peugeot sono stata alla prima giornata dei Next Gen ATP Finals, la gara che vede otto dei migliori tennisti dell’ATP World Tour nati nel 1997 (oh mamma dei fanciulli) sfidarsi al motto di The Future is Now.
Vedere giocare dei professionisti di soli 20 anni, è stato impressionante. Sguardo determinato, mente concentrata, si vedeva tutto il sudore e la fatica che ci hanno messo per essere su quel campo, tra i migliori. E poi dicono che i giovani sono degli scansafatiche.
Mentre continuavo a chiedermi come facessero a vedere la pallina che schizzava a 200 km all’ora, ho avuto l’onore di intervistare Alexander Zverev. Alexander è il numero 5 del ranking mondiale, e ha recentemente sconfitto Roger Federer (altra stella del tennis) alzando il trofeo di Montréal.
Vent’anni, futuro del tennis, sempre in giro per il mondo tra match, interviste e sponsor. Gli ho chiesto come si allena mentalmente per riuscire a trovare la forza di essere tra i più grandi tennisti al mondo. Lui ride, quasi sorpreso della domanda, e dice di non allenare la mente perché tutto arriva dal duro lavoro e dagli allenamenti quotidiani. Ogni match gli insegna qualcosa in più su di lui e su come affrontare le nuove sfide che gli si presentano.
Poi arriva una domanda da un collega che gli chiede se ha qualcuno a cui si ispira, e lui risponde con totale naturalezza: “non mi ispiro a nessuno, io penso solo a vincere!”
In quella frase ho trovato la mia risposta. Lui pensa solo a vincere, è così che allena la sua mente: focalizzandosi sul suo obiettivo più grande. Sono convinta che aver sconfitto Federer, uno dei campioni mondiali, sia stata una delle sfide grazie alla quale ha acquisito ancora più consapevolezza sulle sue capacità.
Non potevo lasciarlo andare senza una domanda da brava vertiger. Volevo sapere chi era secondo lui la miglior tennista donna al mondo. Sono sicura che nessuno gli abbia mai fatto questa domanda prima, probabilmente mi avrà pure preso per pazza, ma sono tornata a casa con un nome: la giovanissima Zarina Diyas. Classe 1993, non sempre è stata una vincitrice, e nella sua carriera ha dovuto superare tante prove. Ma se Alexander ci dice che lei è la migliore, io mi fido.
Un giorno proverò anche il tennis, ma per ora mi accontenterei di provare il nuovo SUV 3008 di Peugeot per un giro tra le mie amate montagne, magari con Alexander. Ok chiedo troppo, allora in compagnia di tante #vertiger. Partiamo assieme?