A volte nella vita è bello fare follie.
Io amo le follie, e tutto ciò che esce dagli schemi, che non segue le linee guida del pensare comune.
E posso dire che questa gara è una follia assoluta, non c’è nessun motivo logico per risalire un trampolino per il salto con gli sci, se non il puro divertimento, le risate, quel pensiero che mentre sali riecheggia nella testa: ma chi me l’ha fatto fare?? Ma quando arrivi in cima esulta di gioia.
La mia sensazione del trampolino nella Redbull 400.
Io l’ho risalito due volte. La prima, per vedere come era il panorama da lassù, la seconda, per fare la mia gara a staffetta.
E’ impressionante vederlo dal basso, ma non è nulla rispetto a quello che è poi veramente.
E’ una salita incessante di 400mt quasi verticale, con una pendenza del 78%, in cui l’unico modo per arrivare (vivi) in cima è percorrerlo a carponi.
Uno scatto di 5-7 minuti che azzera l’attività cerebrale e dilania le gambe.
Ti chiedi, e ti chiedono: perchè?
Spesso mi chiedono perché lo faccio. Perché corro in verticale, perché faccio così tanta fatica. All’inizio non sapevo rispondere, lo facevo e basta, mi piaceva e basta. Poi ci ho pensato a lungo, e credo di aver trovato la mia risposta.
La mia quotidianità, come credo quella di tanti altri, è fatica. I problemi da affrontare sono sempre uno in più di quelli che avevi preventivato. Eppure non c’è scelta né alternativa, se non quella di tirar fuori il proprio coraggio e affrontare la propria costante difficoltà.
Ecco, a volte io voglio far fatica per qualcosa di bello, voglio far fatica per qualcosa che mi diverte. Se riesco a trasformare la fatica in una sensazione positiva, ecco che forse non mi peserà più così tanto la quotidianità.
Non è un passaggio semplice, è un lavoro profondo sulle emozioni e sulla loro percezione, ma aiuta moltissimo ad abbassare lo stress quotidiano e l’ansia, che per me è abbastanza di casa, ed allinea perfettamente testa e corpo, che nel momento del massimo sforzo riescono a lavorare insieme.
Anche il contesto di queste gare punta al puro divertimento.
L’atmosfera di festa che accompagna questi eventi è rigenerante, e in questo caso, tra musica, piscina, ombrelloni e chiacchiere mi sembrava quasi di essere in vacanza.
Ad inizio settimana avevo dichiarato che l’obbiettivo delle prossime gare è il divertimento. Posso dire che il primo colpo l’ho messo a segno. Divertimento massimo, risate e leggerezza. Tutto quello che si può desiderare da una folle folle gara.
Il prossimo obbiettivo è riuscire a mantenere questa leggerezza anche in gare più complicate e difficili da gestire.
Dal prossimo anno penserò agli obbiettivi, ai risultati, alle prestazioni. Adesso no, non è ancora il momento. Adesso è tempo di ricominciare a ridere!
Ph. Credits: Olaf Pignataro e Green Media Lab