Ho avuto il mio primo figlio a 41 anni, 8 mesi fa. Con Andrea sono arrivati una felicità insperata, un amore immenso ed una tranquillità che da sempre ho cercato. Con Andrea sono arrivati anche + 35 chili, di cui 20 persi dopo 2 settimane dal parto. Credo di essere uno di quei rari casi in cui una donna dopo aver partorito sia stata dimessa con +3 chili.
Il mio metabolismo è in ferie da 18 mesi, essendo andato in tilt a giugno del 2013 non appena rimasta incinta. Fino ad allora non avevo mai superato i 49 kg, e fino ad allora lo sport era parte integrante della mia vita. Poi la gravidanza a rischio, minacce di aborto, progesterone a gogo fino ai 6 mesi di gravidanza e l’impossibilità anche solo di fare delle lunghe camminate. Ho anche mangiato molto, al di là di tutto io stavo bene ed avevo una fame pazzesca.
Quando Andrea aveva 4 mesi mi sono iscritta nella palestra di fronte a casa, dopo 2 mesi ho fissato 3 appuntamenti con il personal trainer, mi sono presentata solo a 2. Poi mi sono addirittura scordata di essermi iscritta.
Oggi allatto ancora, ho + 16 chili e anche se vivessi d’aria l’ago della bilancia non si sposterebbe da lì.
Non lo vivo male, so che tornerò quella di una volta, so che questo è un “regalo” della vita e di Andrea, non voglio però trincerarmi dietro a delle scuse, nella vita ho sempre affrontato la realtà a viso aperto. Ho + 16 chili e mio figlio ha 8 mesi, devo fare qualcosa.
Mi sono rivolta a colui che anni fa mi mise per la prima volta su di un tapis roulant, Ivan Bonomi, personal trainer che non ti consente scuse di alcun genere, che ti sprona sempre e non accetta il “non ce la faccio”.
Ricordo ancora che la nostra prima sessione di allenamento si aprì con me che dicevo “io odio tutta l’attività aerobica, non posso proprio ne correre ne andare in bici, sto male se ci provo”. Dopo 7 mesi correvo 1 ora tutte le mattine, il sabato giocavo 2 ore a tennis e la domenica 2 ore in mountain bike. Ritrovando quell’amore per lo sport che aveva accompagnato la mia infanzia con ore ed ore dedicate alla ginnastica artistica.
L’etica dello sport è una delle cose che più mi è stato utile nella vita, l’insegnamento che per raggiungere gli obiettivi ci vuole impegno, determinazione e fatica è uno dei valori più importanti che una mamma possa trasferire al proprio figlio. Voglio essere un esempio positivo per Andrea anche in questo.
Nasce così “Uno Sport per la Vita”, una rubrica dedicata alla remise en forme dopo la maternità, dove la “Vita” sono quei piccoli miracoli che sono i nostri bambini.
Avete voglia di seguirmi in questa avventura?