Faccio un passo indietro per raccontare brevemente la storia della ginnastica ritmica, purtroppo sono in molti a non conoscere questo fantastico sport ed in generale si fatica a distinguerlo dalla danza e dalla ginnastica artistica, anche se da quest’ultima è veramente molto distante. La storia di questo sport ha radici lontanissime (così lontane che vi risparmio l’analisi dei dipinti egizi o greci che raffigurano giovani fanciulle in pose ginniche), ma bisognerà arrivare negli anni quaranta in Unione Sovietica per trovare le basi della ginnastica ritmica moderna nata dalla fusione della danza con gli elementi ginnici, grazie anche alla rivoluzione del movimento portata avanti da Isadora Duncan.
I primi esercizi di Ritmica furono presentati con scopo dimostrativo alle Olimpiadi di Stoccolma nel 1912 e a quelle di Anversa nel 1920, mentre nel 1928 ad Amsterdam la Ginnastica Ritmica venne inclusa nel programma della ginnastica artistica ma solo per un breve periodo. La prima competizione vera e propria di Ginnastica Ritmica si svolse in Unione Sovietica nel 1948. Il suo aspetto artistico legato ai richiami della danza classica la rese molto popolare nell’Europa dell’Est, patria di grandi danzatori e la Federazione Internazionale di Ginnastica (F.I.G.) la riconobbe come sport indipendente nel 1962. L’anno seguente furono organizzati i primi Campionati del Mondo, che si svolsero a Budapest.
Furono introdotti oltre agli esercizi individuali anche esercizi di gruppo (all’epoca composto da 6 ginnaste) e furono determinati i tipi di attrezzi: fune, palla, cerchio, nastro e clavette, che dovevano rispettare determinata caratteristiche di peso, lunghezza, diametro. Contemporaneamente al programma venivano anche perfezionate le norme di gara secondo un preciso codice dei punteggi, il quale definiva i tipi e le regole di esecuzione delle gare, le esigenze fondamentali della composizione e della maestria esecutiva delle ginnaste negli esercizi individuali e di gruppo. Bisognerà aspettare il 1984 per annoverare la Ginnastica Ritmica tra gli sport olimpici.
In Italia, la ginnastica femminile comincia a svilupparsi nella città di Torino. Già nel 1925 in questa città vengono rappresentati esercizi di corpo libero e con piccoli attrezzi (palle,funi,cerchi e piccole clave di legno), ma solo nel 1948 la disciplina, ancora con fine puramente educativo, diventa di carattere competitivo. Il merito innovativo della ginnastica femminile in Italia va in particolare ad Andreina Sacco Gotta, insegnate di educazione fisica e diplomata in pianoforte al Conservatorio di Torino.
Al giorno d’oggi la ginnastica ritmica è divisa in due tipologie di esercizi: l’esercizio individuale e l’esercizio di squadra, composta da un insieme di 5 ginnaste. Durante gli esercizi la ginnasta deve eseguire una serie di movimenti (individuati dal Codice dei punteggi, che ne definisce il valore), sia con il corpo che con l’attrezzo seguendo il ritmo della musica, nell’esercizio di squadra questi movimenti devono essere eseguiti in sincronia e le ginnaste devono collaborare tra loro scambiandosi gli attrezzi. La valutazione dei giudici tiene conto della somma di tutti gli elementi e della loro corretta esecuzione; tali elementi vengono dichiarati preventivamente quindi non è concesso improvvisare o variare l’esercizio.
Nel prossimo articolo sbarcheremo negli anni ’60 gli anni della vera svolta per la ginnastica ritmica.