A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 la Ginnastica Ritmica aveva quasi pienamente configurato le caratteristiche fondamentali che sono arrivate poi fino ai giorni nostri. Gli esercizi erano ricchi di dinamismo, accompagnati da musiche di vario genere per meglio accentuare le caratteristiche della ginnasta, sono aumentati il numero degli elementi di difficoltà eseguiti, andando oltre i richiami della danza: salti di grande ampiezza ed eseguiti in veloce successione, pivot ed elementi acrobatici che evidenziano l’estrema flessibilità di gambe e schiena, il tutto accompagnato da “giochi” con gli attrezzi che si fanno sempre più rischiosi e richiedono abilità quasi circensi. Sempre più spazio viene lasciato anche all’interpretazione, le ginnaste si alternano sulla pedana come fossero sul palcoscenico interpretando la sensualità, la drammaticità, l’allegria e tutte le sfumature dell’animo umano. La prima grande rivoluzione nella ginnastica si avrà per motivi tutt’altro che sportivi; nel 1991 si scioglierà l’Unione Sovietica, questo permetterà ad un gruppo di ginnaste più nutrito di partecipare alle competizioni in rappresentanza del proprio paese: Russia, Bielorussia ed Ucraina monopolizzeranno, insieme alla Bulgaria, il mondo della ritmica fino ai giorni nostri.
Nel 1992 i paesi dell’ex URSS (ad eccezione degli Stati baltici) parteciparono ai Giochi di Olimpici di Barcellona sotto la bandiera olimpica come “Team Unificato” e per la prima volta si assistette ad una plateale contestazione dell’operato dei giudici: l’oro olimpico fu assegnato all’ucraina (pluricampionessa europea e mondiale) Alexandra Timoshenko, sua diretta rivale in quegli anni era la sua compagna di squadra Oxana Skaldina, che però si dovette accontentare della medaglia di bronzo, superata dall’outsider Carolina Pascual della Spagna. Sospettando una preferenza da parte delle giudici verso l’atleta di casa, durante la cerimonia di consegna delle medaglie la Skaldina si rifiutò di stringerle la mano. La Pascual rimarrà una delle poche ginnaste, non appartenenti all’Est Europa, a vincere una medaglia olimpica.
In quello stesso anno brillò un’altra stella ai Campionati del Mondo, una stella destinata spegnersi troppo presto quella della russa Oksana Kostina, morta nel 1993 a causa di un incidente stradale. La Kostina rimarrà una delle poche ginnaste ad aver vinto tutte le medaglie d’oro in un solo mondiale (concorso generale e specialità di attrezzo) insieme a Bianka Panova, Ekaterina Serebrianskaya ed Evgenia Kanaeva.
Questo sarà un periodo ricco di grandi talenti, con gare vinte al filo del rasoio e dal finale mai scontato, ogni ginnasta era ammirata per caratteristiche e capacità diverse: Eva Serrano (FRA), Olga Gontar (BLR), Larissa Lukianenko (BLR), Natalia Lipkovskaya (RUS), Evgenia Pavlina (BLR), Irina Deleanu (ROU), Amina Zaripova (RUS) e molte altre, lasceranno il loro segno indelebile sulla pedana e nel cuore di tutti gli appassionati.
Arriviamo così alle Olimpiadi di Atlanta 1996, i Giochi che sanciranno la fine di un’epoca e il debutto delle squadre nell’olimpo. Contro ogni pronostico le Regine incontrastate della Ritmica di quegli anni non riusciranno ad appendersi la medaglia d’oro al collo: a Maria Petrova (BUL) sfugge il podio olimpico come nel ’92, nonostante in questi anni si sia confermata pluricampionessa europea e mondiale (nel ’93 fu protagonista quasi assoluta di un Mondiale da standing ovation), mentre Elena Vitrichenko (UKR) si dovrà accontentare della medaglia di bronzo dopo il primo posto delle qualificazioni, alle spalle della giovanissima russa Yanina Batyrchina, medaglia d’argento: una ginnasta dotata di un’estrema flessibilità che porterà la scuola russa, così come il resto del mondo, alla ricerca di una nuova linea stilistica nella ginnastica che ha ormai preso decisamente le distanze dal balletto e dai primi esercizi degli anni ’60 – ’80. Medaglia d’oro ad Ekaterina Serebrianskaya (UKR). Scendono in pedana per l’Italia Irene Germini, alla sua seconda olimpiade e Katia Pietrosanti; debutto anche per un’altra indimenticabile ginnasta, unica fino ad oggi ad aver partecipato a ben quattro edizioni di Giochi Olimpici: un record, quello della spagnola Almudena Cid Tostado, che difficilmente verrà battuto.
La prima medaglia a squadre verrà assegnata alla Spagna, seguita dalla Bulgaria e dalla Russia, che negli anni a venire continuerà ad appendere al proprio collo solamente il metallo più prezioso.
Hai già letto l’articolo precedente sulla Storia della Ritmica Pantaloni a zampa e le prime competizioni di Ginnastica Ritmica?