Ad Atene 2004 Alina Kabaeva si presenta come la vincitrice annunciata e le sue aspettative non saranno deluse: nonostante una non brillantissima performance salirà finalmente sul gradino più alto del podio, davanti ad Irina Tchachina, medaglia d’argento complice un errore al nastro (e forse una giuria un po’ avara nei suoi confronti) e Anna Bessonova, splendida medaglia di bronzo destinata a fiorire negli anni a venire e spesso relegata immeritatamente ai gradini più bassi del podio.
Ma senza dubbio, l’emozione più bella legata a questa olimpiade è la storica medaglia d’argento a squadre della Nazionale Italiana: sei giovanissime ragazze voleranno in alto come mai nessuna prima di loro, le Farfalle Azzurre si aggiudicheranno la medaglia d’argento alle spalle dell’inossidabile Russia e davanti alle veterane bulgare. Una vittoria storica, che anno dopo anno e medaglia dopo medaglia, dimostrerà che anche l’Italia, sotto l’attenta guida dell’allenatrice Emanuela Maccarani, ha qualcosa di importante da raccontare al mondo della ginnastica. La storia di questi successi è ben narrata nel libro “Questa Squadra” di Ilaria Brugnotti ed Emanuela Maccarani, ma nei prossimi articoli avrò il piacere di farvela conoscere almeno in parte.
Le Olimpiadi chiudono sempre un ciclo e ne aprono un altro; mentre per le squadre saranno anni di sperimentazione creativa e di interessanti novità, per le individualiste il periodo dal 2005 al 2007 è quello che amo definire gli “anni bui” della ritmica: il team russo composto da una rediviva Kabaeva, Vera Sessina ed Olga Kapranova, era sempre ai vertici delle classifiche, a prescindere da performance “appannate” e poco brillanti, a discapito di Bessonova, che ci ha regalato splendidi esercizi magnificamente interpretati.
Prima dei Campionati Europei di Baku 2007 Alina Kabaeva si ritirerà definitivamente, a causa anche di un serio infortunio ed in sua sostituzione la Viner scelse una giovane ginnasta allenata da Vera Shtelbaums, già allenatrice di Tchachina, l’appena diciassettenne Evgenia Kanaeva. Elegante e leggera sulla pedana, estremamente pulita nell’esecuzione vincerà da vera outsider la medaglia d’oro al nastro, prima di una lunghissima ed ininterrotta serie. Proprio in virtù delle sue numerose vittorie viene scelta per rappresentare la Russia, insieme ad Olga Kapranova alle Olimpiadi di Pechino 2008 e diventerà così la più giovane campionessa olimpica della storia, ma non sarà questo il suo unico record! Medaglia d’argento alla bielorussa Inna Zhukova, ginnasta istrionica ed energica e medaglia di bronzo per Anna Bessonova, eterna terza classificata. Sia Zhukova che Bessonova si ritireranno poco dopo le Olimpiadi mentre Kanaeva, nonostante le difficoltà iniziali dovute al cambio di codice dei punteggi, continuerà a gareggiare, pronta a riscrivere la storia della ginnastica.
Le Olimpiadi di Pechino saranno invece amare, amarissime per le Farfalle, pronte a bissare il successo di Atene, forti delle medaglie vinte nel quadrienno passato, saranno invece superate da una poco conosciuta e medagliata nazionale di casa. La Cina si aggiudicherà la medaglia d’argento alle spalle della solita Russia e superando perfino la Bielorussia. A farne le spese le Azzurre e le Bulgare, relegate rispettivamente al quarto e quinto posto, a causa di un giudizio a detta di molti (compresa la sottoscritta) falsato, per favorire la Russia e la Cina. Potrete farvi un’idea vedendo i video della finale su youtube, compreso la cerimonia di premiazione, dove le nostre ragazze hanno inscenato una silenziosa protesta voltando le spalle ai giudici.
Hai già letto l’articolo precedente sulla Storia della Ritmica Gli anni ’90 la ginnastica ritmica è nel pieno della sua maturità?